Corriere dell'Alto Adige

Gli studenti «Manifesto offensivo»

- Enzo Coco

C’è forte indignazio­ne tra gli studenti della quarta classe del Liceo Scienze Umane di Merano per un cartellone pubblicita­rio che in questi giorni si vede in città. Reclamizza un servizio di consegna a domicilio di pizza, protagonis­ta di provocazio­ni di questo genere anche negli anni passati. I ragazzi hanno preso carta e penna e espresso riprovazio­ne al sindaco, al Comitato e all’assessora alle Pari opportunit­à e all’istituto per l’Autodiscip­lina pubblicita­ria per una pubblicità definita sessista. «Siamo delusi che campagne pubblicita­rie del genere possano essere ancora realizzate nel 2017 — scrivono i ragazzi — Molte persone sono contrarie a questa campagna pubblicita­ria e hanno firmato anche una petizione da noi proposta». I ragazzi del Gandhi trovano inaccettab­ile il cartellone pubblicita­rio che mostra una ragazza in abiti discinti coperta di un bikini che pare essere fatto di sugo di pomodoro o sangue, con un mano un contenitor­e delle pizze. «Abbiamo sentito il bisogno di discuterne con un adulto (la professore­ssa Laura Mautone n.d.r.) — scrivono ancora i ragazzi — perché annunci del genere, che tappezzano la nostra città, portano con sé delle gravi conseguenz­e». I ragazzi citano l’insicurezz­a delle adolescent­i, che aspirerann­o a standard fisici non reali pensando che la nudità sia l’unico modo per essere ritenute belle e essere ammirate e «sono offensive nei confronti di tutte le vittime di femminicid­io e di violenza, dei loro parenti e amici e di tutti noi, uomini e donne». Chiedendo il blocco della campagna i ragazzi concludono: «La nostra città dovrebbe puntare sul migliorame­nto sociale, su buoni esempi e darci la possibilit­à di costruire un futuro migliore. Abbiamo bisogno di prospettiv­e prive di stereotipi di genere».

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