Scintille sul rinnovamento Huber: «Così distruggi il Pd» Staffler: «Con te i soliti noti»
Da entrambi i candidati bordate a Grillo. Domenica il voto «Sì al riposo domenicale, eccezioni nei centri turistici»
BOLZANO Da un rapporto più «incisivo» con la Svp all’orgoglio di recuperare i valori del centrosinistra, come l’attenzione a «chi resta indietro» e il rifiuto di ogni razzismo. Sono tante le idee che accomunano Alessandro Huber e Uwe Staffler, i due candidati alla segreteria del Pd che si sfidano alle primarie di domenica (da cui uscirà anche la nuova assemblea provinciale). La principale differenza tra i due — come è emerso nell’intera campagna congressuale — si conferma la questione della discontinuità. Entrambi promettono di voler rinnovare il partito, ma se Huber rimprovera al rivale di voler «cambiare per distruggere, e non per costruire», la replica di Staffler è altrettanto decisa: «Alessandro non potrà dare una sterzata perché si porta dietro la stessa classe dirigente che ha affossato il partito negli ultimi anni».
Lo schema si è ripetuto nel corso dell’ultimo dibattito pubblico fra i due candidati, ospitato ieri dalla sala Don Bosco del Rainerum e moderato dal giornalista del Corriere dell’Alto Adige Francesco Clementi. Il primo nemico da battere, secondo i due contendenti, è l’astensionismo. «C’è bisogno di stare fra la gente e di metterci la faccia, come del resto sta facendo il nostro segretario Matteo Renzi — avverte Huber —. Il caso di Ostia fa riflettere: 36% di affluenza e 10% dei consensi per Casapound». «Il Pd altoatesino — ribatte Staffler — è sceso al 6,7% alle ultime Provinciali. L’attuale classe dirigente ha deluso la base, io vorrei un Pd capace di prendere il volo».
Se fra i due schieramenti la lotta è senza esclusione di colpi, fra i candidati regna il fair play. In caso di vittoria, Staffler promette di offrire al rivale il ruolo di vicesegretario, per poi occuparsi come prima cosa della «manutenzione straordinaria» di organi e regole del partito, «oggi in grave crisi». Il primo impegno indicato da Huber è quello di «rinegoziare» il rapporto con la Svp. «Come è possibile — si chiede il giovane capogruppo comunale — che la Svp approvi una mozione dei Freiheitlichen sulla schedatura etnica negli asili italiani senza nemmeno discutere con gli alleati italiani le ricadute di quel voto?». Su quest’ultimo punto si dice d’accordo Staffler, che però rilancia: «Il problema è che le
Il consiglio provinciale altoatesino ha approvato all’unanimità una mozione relativa al riposo domenicale e festivo nel commercio, che vincola la Giunta provinciale a proseguire il proprio impegno a favore del riposo trattative con la Svp le ha sempre fatte a Roma il bellunese Bressa da solo, senza mai coinvolgere la base altoatesina. Il domenicale e a introdurre misure adeguate a ottenere una limitazione del lavoro domenicale e festivo. «Siamo dell’opinione che una regolamentazione delle aperture domenicali e festive vada a tutto vantaggio della varietà del nostro panorama problema di Huber è che dietro di sé ha i soliti noti». Quest’ultimo contrattacca: «Caro Uwe, tu vuoi cambiare per distruggere il Pd, come fanno i grillini». A proposito di M5S, i due sono assai critici. E dopo molte sofferenze confessano: «Tra Grillo e Berlusconi, il meno peggio è il secondo».
I rapporti con la Svp Condanna condivisa della «schedatura» nelle scuole d’infanzia
commerciale», sottolinea il presidente dell’Unione Commercio Walter Amort.
«Tuttavia – precisa Amort – vanno previste eccezioni per le località turistiche, che ricoprono un ruolo particolare».