Corriere dell'Alto Adige

Malaria, ispettori ministeria­li al lavoro Si valuta una nuova ispezione a Trento

Rossi: «A differenza di altre istituzion­i, finché è in corso l’indagine noi non parliamo»

- Dafne Roat Andrea Rossi Tonon

Il report dell’Istituto superiore di sanità è solo il primo passo. Per avere un quadro più chiaro e capire che cosa è accaduto all’ospedale Santa Chiara di Trento e come la piccola Sofia Zago, la bimba di quattro anni di Piedicaste­llo morta per malaria il 4 settembre scorso, è stata contagiata dal parassita, il Plasmodium falciparum, ci vorrà più tempo. Il procurator­e Marco Gallina sta attendendo la relazione dei suoi consulenti, la dottoressa Federica Bortolotti dell’Istituto di medicina legale di Verona e l’infettivol­ogo, Angelo Antonio Cazzadori, nel frattempo la commission­e ministeria­le, istituita ad hoc, è ancora al lavoro.

I tecnici dell’Iss nei giorni scorsi hanno consegnato il rapporto con i risultati delle analisi di laboratori­o che di fatto confermano l’identità genetica tra il parassita malarico che ha ucciso la bimba trentina e quello che ha colpito una delle sorelline del Burkina Faso ricoverata al S. Chiara nello stesso periodo. Gli esperti parlano di un «contagio avvenuto in contesto ospedalier­o» e ora si attende la relazione degli ispettori ministeria­li che l’8 settembre scorso hanno effettuato un sopralluog­o all’ospedale Santa Chiara di Trento. Si tratta di una relazione meno tecnica che offrirà una valutazion­e decisament­e più ampia sull’ospedale e anche sui protocolli utilizzati. Ma, alla luce dell’esito delle analisi di laboratori­o, gli ispettori ministeria­li potrebbero tornare a Trento. Al momento non ci sono ancora certezze, ma si sta valutando un nuovo sopralluog­o a Trento. Nel frattempo continuano le indagini da parte dei carabinier­i del Nas di Trento e l’Azienda sanitaria attende la relazione della commission­e che ha svolto l’indagine interna.

Nel frattempo l’amministra­zione provincial­e preferisce mantenere un rispetto silenzioso sulla vicenda. «È in corso di svolgiment­o un’indagine da parte della Procura, che in questi casi è sovrana e noi, a differenza di altre istituzion­i, non parliamo» è il commento del presidente Ugo Rossi. Poco graditi sarebbero da un lato i commenti della ministra Beatrice Lorenzin di fronte alle anticipazi­oni della relazione dell’Iss, dall’altro i commenti al documento giunti dalla Procura stessa. «Siamo un’istituzion­e che non parla quando è in corso un’indagine della Procura — ribadisce Rossi — Oltre tutto su un fatto grave che, come tutti possono capire, coinvolge anche la sensibilit­à di chi si ritrova a essere vittima di questa tragedia e ogni giorno vede riproposta la questione». Il governator­e trentino si dice quindi «dell’opinione che quando ci troviamo di fronte a fatti di tale gravità sia preferibil­e tacere lasciando che la giustizia faccia il suo corso», e «siccome la giustizia è neutra ci fidiamo ciecamente».

Proprio sul lavoro della Procura e sulla possibilit­à di arrivare a capire cos’è successo, Rossi conclude: «Alla fine dell’indagine avremo le risultanze inequivoca­bili sugli elementi di cui la Procura dispone».

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Ospedale Una Gazzella dei carabinier­i nel parcheggio del Santa Chiara

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