Riordino enti locali La legge passa Urzì: occasione persa
«Un primo passo per dare ai Comuni più autonomia, ponendo le basi per l’accorpamento di servizi utili ai cittadini». Così l’assessore provinciale Arnold Schuler saluta l’approvazione in consiglio (con 17 sì, 9 no e 5 astensioni) del disegno di legge sul riordino degli enti locali.
Se giovedì c’era stato qualche mal di pancia interno alla Svp, ieri nell’aula di Palazzo Widmann la discussione è andata avanti con maggiore tranquillità fino all’approvazione definitiva. «Abbiamo posto le premesse legislative — tira un sospiro di sollievo Schuler — per consentire ai Comuni di esercitare determinati compiti, nel senso di una vicinanza ancora maggiore alle esigenze del cittadino, ma anche per un incremento di efficienza e risparmi». L’assessore cita la buona collaborazione con il Consiglio dei Comuni, che pure nel suo parere aveva sollevato non poche criticità. «L’unificazione di servizi — prosegue Schuler — aumenta la qualità delle prestazioni assicurate dall’amministrazione».
In base alla legge, dovranno essere trasferiti ai Comuni i compiti e le attività assegnabili localmente e richiesti dai cittadini sul territorio, nonché quelli che, a livello comunale, potranno essere organizzati in modo più efficiente. Quando opportuno, la nuova normativa permette di trasferire funzioni e servizi anche in direzione opposta, dai Comuni alla Provincia. Tra le prime funzioni trasferite dalla Provincia ai Comuni ci sono il finanziamento dei comitati per l’educazione permanente e delle scuole dell’infanzia, oltre a funzioni di polizia amministrativa (come il rilascio delle autorizzazioni per l’esercizio di sale da ballo e da gioco) se nonché posticipo dell’orario di chiusura). Alla Provincia restano le funzioni di programmazione, di indirizzo e coordinamento, di monitoraggio e vigilanza. Un altro punto regolato dalla legge è la collaborazione intercomunale con lo svolgimento dei servizi in forma associata, essenziale soprattutto per i piccoli Comuni: per dirimere eventuali controversie sulle unioni tra municipi, la giunta provinciale potrà determinare ambiti territoriali ottimali.
Soddisfatto anche Christian Tommasini (Pd): «Con la legge approvata oggi in consiglio — commenta — vengono previsti più poteri e più autonomia per i Municipi e minore burocrazia nella delega di funzioni. Questo è valido per tutti, ma sarà importante in particolare per i comuni principali, a partire da Bolzano che, essendo il capoluogo, potrà infatti in futuro approfittare maggiormente della delega di funzioni che saranno trasferiti con successivi provvedimenti».
Su quest’ultimo punto è opposta la lettura di Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore): «Con l’approvazione della legge sul riordino degli enti locali si è persa l’ennesima , buona occasione di prevedere una norma specifica e speciale, come da me richiesto, per permettere in un futuro di assegnare una sorta di status speciale al capoluogo, che ad oggi si fa carico di costi sociali, responsabilità politiche, com- plessità di amministrazione al servizio non solo dei residenti del comune ma di tutta la provincia. La maggioranza Svp-Pd ha escluso questa opportunità in senso così netto, rinviando decisioni che potevano essere assunte sin da subito. Una occasione perduta».
Scettiche anche le altre opposizioni. Nell’ambito delle dichiarazioni di voto, Walter Blaas (Freiheitlichen) ha ribadito che la legge ha tanti punti deboli, raccolti nella relazione di minoranza di Tamara Oberhofer. «Dovremo occuparci di nuovo più volte di questa legge, anche perché ci sono degli errori tecnici. La norma comuqnue è debole, per questo votiamo contro». Myriam Atz Tammerle (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che il suo gruppo non è contrario in linea di principio all’accorpamento di servizi e funzioni, che permette di risparmiare, «ma voto contro perché non è stata accolta nessuna delle nostre proposte a sostegno dei Comuni.Brigitte Foppa (Verdi) ha definito il disegno di legge «troppo scarno», sostenendo che quando si discuterà la legge urbanistica i problemi si ripresenteranno. La discussione, ha concluso, è stata un assaggio di quanto accadrà.
Le critiche Urzì: «Occasione persa per dare al capoluogo uno status speciale» Blaas: «Norma debole»