Don Max, il prete-biker tra gli studenti
Il sacerdote cura la pastorale universitaria. «Mi laureai in ingegneria, poi la vocazione»
Don Massimiliano, per alcuni don Max, per altri il prete biker per via della sua passione per le due ruote, è un sacerdote che con l’università ha molto in comune. Nelle aule universitarie non solo ci è passato da studente, ma anche come ricercatore. Non è un caso quindi il vescovo Muser ha scelto di affidare a don Massimiliano, cappellano anche a Regina Pacis e Visitazione, la pastorale universitaria.
L’inaugurazione del nuovo anno accademico altoatesino ha portato con sé una ventata di novità: tra queste anche l’avvio della pastorale universitaria, in accordo tra la Diocesi di Bolzano e Bressanone e la Libera Università di Bolzano.
«Il tempo degli studi universitari è un tempo ricco di incontri e di esperienze importanti — ha spiegato don Massimiliano de Franceschi, responsabile della pastorale universitaria — Accanto alle conoscenze scientifiche che sono alla base della formazione, vi è anche una crescita personale che deve poter trovare modo di esprimersi. La Pastorale Universitaria è lo strumento che la Diocesi mette a disposizione degli studenti – ma non solo – per vivere al meglio questa esperienza di studio».
La scelta del vescovo Muser di affidare questo incarico a don Massimiliano, cappellano anche a Regina Pacis e Visitazione, non è stata casuale.
Don Massimiliano, per alcuni don Max, per altri il prete biker per via della sua passiodell’atmosfera. ne per le due ruote, è un sacerdote che con l’università ha molto in comune.
Nelle aule universitarie don Massimiliano non solo ci è passato da studente, condividendo gioie e sacrifici con i compagni di corso, ma anche come ricercatore e come tutor, tanto che nel suo ricco curriculum dispone, oltre che di una laurea in ingegneria, anche di un dottorato di ricerca in fisica dell’atmosfera.
«Prima di entrare in seminario mi sono laureato in ingegneria – ha affermato il sacerdote – Dopo la laurea ho intrapreso l’attività accademica all’università degli studi di Trento, dove per alcuni anni sono stato ricercatore in fisica Durante gli anni dedicati all’attività accademica, ho svolto anche l’attività di esercitatore nel corso di agrometeorologia dell’università di Bolzano”.
La pastorale universitaria rappresenta uno dei mezzi per mettere in pratica quello che dice Papa Francesco, ovvero «portare la Chiesa fuori».
«L’obiettivo — prosegue don Massimiliano — è in primis quello di segnalare una presenza per dire che la Chiesa è vicino al percorso degli studenti e inoltre è quello di fare rete tra le varie associazioni. Si vuole dare un respiro di universalitas del sapere dentro l’universitas».
L’iniziativa ha trovato fin da subito la piena disponibilità del rettore Lugli, in modo da favorire il dialogo con la realtà universitaria e aumentare la reciproca conoscenza in modo da individuare nuove strade per far diventare gli studenti di oggi i cittadini curiosi di domani.
Diverse saranno infatti le occasioni di incontro, di dialogo e di preghiera offerte in collaborazione con le diverse realtà diocesane e non. E come per ogni iniziativa che si rispetti, l’interesse degli studenti non si è fatto attendere: ”molti studenti manifestano la necessità di avere un piccolo momento di silenzio durante la settimana, nonché vorrebbero creare occasioni di confronto diretto per crescere. Mi piacerebbe che questa pastorale divenga realmente una opportunità di incontro e confronto su temi che interessano la dimensione umana», ha concluso don Massimiliano.
Percorso Il sacerdote è laureato in ingegneria «Ho fatto anche ricerca a Trento» Lo spirito «Molti ragazzi vorrebbero creare delle occasioni di incontro diretto per crescere»