Imi, sconto agli albergatori
La Provincia abbassa l’aliquota. Sindaci allarmati: evitiamo l’effetto domino
La legge di stabilità provinciale, già approvata dalla giunta e in procinto di andare in consiglio, contiene una riduzione dell’aliquota Imi per le pertinenze degli hotel. Il Consiglio dei comuni, preoccupato per la possibile riduzione degli introiti, ha messo agli atti un parere negativo: il timore, al di là della misura in sé, è quello di provocare un «effetto domino» con estensione delle agevolazioni a commercianti e artigiani. «Solo nel capoluogo si rischierebbe un ammanco di 1,5 milioni all’anno» si calcola . Per questo i Comuni propongono una riformulazione del testo.
BOLZANO Un piccolo «regalo» natalizio agli albergatori. La legge di stabilità provinciale, già approvata dalla giunta e in procinto di andare in consiglio, contiene una riduzione dell’aliquota Imi per le pertinenze degli hotel. Il Consiglio dei comuni, preoccupato per la possibile riduzione degli introiti, ha messo agli atti un parere negativo: il timore, al di là della misura in sé, è quello di provocare un «effetto domino» con estensione delle agevolazioni a commercianti e artigiani. «Solo nel capoluogo si rischierebbe un ammanco di 1,5 milioni all’anno» si calcola . Per questo i Comuni propongono una riformulazione del testo in grado di circoscrivere senza dubbi interpretativi gli sconti. «Ne abbiamo parlato con il presidente Arno Kompatscher, credo che la questione si possa risolvere» afferma il sindaco Renzo Caramaschi.
La particolarità dell’Imposta municipale sugli immobili (Imi) è che la Provincia fissa le regole, ma sono i Comuni a incassare il gettito. Per cui ogni volta che Palazzo Widmann studia agevolazioni per venire incontro a singole categorie, i sindaci temono di dover rimettere mano ai propri bilanci. Il tema si ripropone con la riduzione dell’aliquota dallo 0,76 allo 0,56% sulle pertinenze (garage, cantine e parcheggi) degli esercizi ricettivi. L’idea nasce da una serie di difficoltà pratiche riscontrate a livello di catasto. Se si costruisce un nuovo hotel (categoria D), le pertinenze rientrano automaticamente nella stessa categoria e vengono agevolate: non così se i posti auto vengono aggiunti in un secondo momento.
All’inizio la Provincia aveva pensato di estendere lo sconto anche alle pertinenze di negozi e botteghe artigiane, ma l’ultima versione lo esclude. Eppure il parere ufficiale del Consorzio dei Comuni rimane negativo. Come mai? La formulazione proposta non sarebbe sufficientemente circoscritta e rischierebbe di provocare un effetto domino. «La modifica — si legge nel parere dei Comuni — crea delle disparità costituzionalmente illegittime. Le pertinenze dei negozi e dei laboratori artigianali continueranno ad essere assoggettate all’aliquota ordinaria (0,76%), mentre quelle degli alberghi saranno tassati con l’aliquota dello 0,56%. Non si può validamente affermare che l’intera categoria degli esercizi ricettivi abbia una minore capacità contributiva dei commercianti e degli artigiani. È più che realistico prevedere che, in seguito al varo della proposta norma, Unione commercio e Apa chiederanno un’estensione della norma ai propri associati».
I funzionari del capoluogo hanno eseguito un calcolo preventivo: la riduzione dell’aliquota comporterebbe una minora entrata di 89 euro a garage e di 205 euro per ogni cantina. «Considerando una media di due posti auto e un magazzino per ciascuno dei 3.405 negozi della città — si legge —, complessivamente si avrebbe una minore entrata di quasi 1,5 milioni all’anno». Un ammanco che, se tradotto in realtà, costringerebbe il caporipartizione del Comune Fabio Bovolon a riaprire il bilancio 2018 che va in giunta municipale domani.
Ma i Comuni non si limitano all’invettiva. «Se l’idea è agevolare solo i posti auto degli hotel — spiega il presidente del Consorzio Andreas Schatzer — non ci opponiamo. Però abbiamo proposto una riscrittura di quel passaggio, per chiarire oltre ogni dubbio che gli sconti si riferiscono solo alle pertinenze realmente usate per l’attività degli hotel». I dirigenti provinciali, a partire dal segretario generale Eros Magnago, stanno studiando il testo definitivo. Caramaschi è fiducioso: «Ho sentito Kompatscher, la questione è in via di soluzione». Ma artigiani e commercianti avevano fatto la bocca al possibile sconto? «Non sono aggiornato sugli sviluppi, dico però che l’Imi per gli artigiani è pesante e andrebbe ridotta» commenta Gert Lanz dell’Apa.
Il parere contrario «Un’interpretazione larga della modifica farebbe perdere 1,5 milioni al capoluogo»