«Alunni non vaccinati, nessuna esclusione» Achammer, linea morbida
Achammer conferma la linea soft: «Procedura diversa rispetto a Trento»
Per il momento in Alto Adige non ci sarà un «caso Calceranica». A differenza di quanto avvenuto in Trentino, non sono previste esclusione di bimbi non in regola con le vaccinazioni. «La situazione giuridica — spiega l’assessore alla scuola Philipp Achammer — qui è differente per effetto della procedura di prenotazione adottata. L’indicazione ai dirigenti scolastici è dunque di insistere perché le famiglie inadempienti si mettano in regola, ma di non procedere alle esclusioni immediate».
BOLZANO La scadenza del 31 ottobre è passata, ma per il momento in Alto Adige non ci sarà un «caso Calceranica». A differenza di quanto avvenuto nel vicino Trentino, a nord di Salorno non sono previste (almeno per ora) esclusione di bimbi non in regola con le vaccinazioni. «La situazione giuridica — spiega l’assessore alla scuola Philipp Achammer — qui è differente per effetto della procedura di prenotazione adottata. L’indicazione ai dirigenti scolastici è dunque di insistere perché le famiglie inadempienti si mettano in regola, ma di non procedere alle esclusioni immediate». Il quadro resta delicato: al 31 ottobre erano ancora 450 i bimbi non in regola nella fascia 0-6 anni, e tuttora si stima che il numero sia sopra quota 400.
La bomba a orologeria è tutt’altro che disinnescata. Se nel resto d’Italia fanno discutere le esclusioni di singoli bimbi non vaccinati negli asili, in Alto Adige (la vandea del movimento No Vax) l’applicazione della linea dura rischierebbe di portare a esclusioni di massa dagli asili, specie in territori come la Venosta. Una materia incandescente da gestire per la giunta Kompatscher, anche politicamente: tra meno di un anno ci sono le prossime elezioni e diversi politici di opposizione hanno iniziato a cavalcare il tema. Ma la Provincia è presa tra due fuochi: Roma insiste per attuare le direttive, e l’ultimo incontro tra il ministro Lorenzin e il presidente Kompatscher ha lasciato poco margine di manovra.
Qual è la situazione attuale? Il 31 ottobre scorso è scaduto il termine concesso alle famiglie per riconsegnare la documentazione alle scuole. Il problema riguarda soprattutto gli asili di lingua tedesca: il numero di obiettori è sceso rapidamente da mille a 450, ma la cifra sembra ora essersi stabilizzata. In altre parole: pur in assenza di ulteriori aggiornamenti ufficiali, si stima che tuttora ci siano almeno 400 bimbi non in regola con la documentazione sui vaccini obbligatori e dunque nella stessa posizione del piccolo escluso nei giorni scorsi dall’asilo di Calceranica. Come mai in Alto Adige non si procede nello stesso modo?
«Sulle esclusioni scolastiche non abbiamo competenza» chiarisce Dagmar Regele dell’Asl, ente peraltro impegnato in prima linea per far salire la quota di vaccinati in provincia. La palla passa dunque all’assessorato alla scuola, con Achammer che difende la linea «moderata» della Provincia. «Non siamo inadempienti — sostiene — rispetto al decreto Lorenzin —. Rispetto al Trentino, c’è una differenza nel sistema di prenotazione per i bimbi cui manca una o più vaccinazioni obbligatorie. Mentre da loro sono le famiglie che devono attivarsi, qui gli appuntamenti vengono fissati automaticamente dagli uffici. Per questo l’unica indicazione data ai dirigenti scolastici è di sollecitare la consegna dei certificati ancora mancanti». Insomma, ci sarebbe ancora tempo per mettersi in regola senza incorrere in ispezioni ministeriali: c’è chi spera in un nuovo decreto che aiuti a superare lo scoglio, ma i nodi restano. E nella fascia 6-16 anni (dove non sono previste esclusioni da scuola) sarebbero migliaia le famiglie che da marzo rischiano sanzioni.
Strategia prudente L’indicazione data ai dirigenti è quella di sollecitare i certificati ancora mancanti