Manager, meno iscritti «Ripensiamo il nostro ruolo»
Cala il numero degli iscritti. Tomasi: «Qui la crisi è arrivata tardi»
Franco Tomasi, il presidente di Manageritalia Trentino-Alto Adige, ha fotografato lo stato di salute dell’associazione dei dirigenti, che ha conosciuto una flessione degli iscritti.
BOLZANO «In Trentino-Alto Adige la crisi che ha colpito il nostro settore nel resto d’Italia negli anni 2009 e 2010 è arrivata più tardi. Per questo la tendenza che interessa gli appartenenti alla categoria è quella di una diminuzione, in controtendenza rispetto a quanto accade nel Paese». Così Franco Tomasi, presidente di Manageritalia Trentino-Alto Adige, ha fotografato lo stato di salute dell’associazione dei dirigenti, quadri e professional di commercio, trasporti, turismo, servizi e terziario avanzato nell’ambito dell’assemblea regionale che ha riunito all’hotel Sheraton di Bolzano una quarantina di manager iscritti. Due sono i binari su cui si muove l’attività dell’associazione. Da un lato l’obiettivo è l’allargamento della rappresentanza sindacale e contrattuale anche ai quadri, ampliando così la base associativa. Uno degli strumenti per raggiungere questo obiettivo sarà nel 2018 la campagna «Entra in Manageritalia». «Un’altra figura da inserire sarebbe quella dell’Executive Chief Professional, attualmente rappresentato da Confcommercio, che in un certo senso è quasi la nostra controparte» ha sottolineato Tomasi. L’altro binario, che sta particolarmente a cuore all’intera associazione, riguarda il ridisegno della figura del manager come «alter ego dell’imprenditore» ispirandosi ai criteri della sostenibilità. «Dall’indagine «Terziario Futuro 2020» che ha condotto sondaggi fra manager e imprenditori del settore emerge che il primo dovrebbe diventare sempre più una figura «rinascimentale», nel senso di una figura dalla mente aperta, che non si limita alla mera interpretazione delle tecnologie ma che sia anche capace di andare oltre» ha precisato Tomasi, senza rinunciare a una doverosa chiosa finale: «Naturalmente non può mancare la competenza, ma da sola questa non basta per fare un buon manager».
Secondo Tomasi la diminuzione del numero di iscritti «non è sinonimo di una crisi di rappresentanza, bensì un sintomo del fatto che siamo in una regione piccola e dunque il peso specifico delle scelte di alcune grosse aziende incide molto di più a livello statistico di quanto non avverrebbe in una realtà più grande».