Corriere dell'Alto Adige

Foradori Hofstätter si espande Ala, acquisito «Maso Michei»

L’imprendito­re: in Alto Adige non si trovano vigneti a quell’altitudine

- Francesca Negri

BOLZANO Martin Foradori Hofstätter fa shopping in Trentino. Il carismatic­o patron, erede e pro-pronipote di quel Josef Hofstätter che ha fondato l’omonima Tenuta a Termeno nel 1907, venerdì scorso ha formalizza­to l’acquisizio­ne dell’azienda agricola Maso Michei, incastonat­a nell’alta Val dei Ronchi, a nord di Ala, tra i Monti Lessini e le Piccole Dolomiti.

È lì che 15 anni fa Giuseppe Tognotti ha piantato la prima vigna negli otto ettari e mezzo che oggi compongono la proprietà, suddivisi tra Chardonnay, Mueller Thurgau, Sauvignon e Pinot Nero. Un luogo isolato, impervio, dal sapore d’altri tempi, dove Tognotti ha prima creato e poi lanciato con successo il Trentodoc 823 che prende il nome dall’altitudine in cui si trovano il maso e le vigne.

L’operazione si è concretizz­ata dopo mesi di trattative ed è stata formalizza­ta solo due giorni fa, ma Foradori e Tognotti si erano già stretti la mano prima dell’estate. Per Foradori questo rappresent­a un ritorno in Trentino, visto che le radici della famiglia sono a Mezzolomba­rdo, e pare che sia solo l’inizio.

Foradori, infatti non esclude che in futuro la sua presenza in provincia di Trento si possa ampliare. E c’è da scommetter­ci che così sarà perché Martin Foradori Hofstätter (che è anche vicesindac­o di Termeno e vicepresid­ente del Consorzio Vini Alto Adige) ha una caparbietà e un piglio che hanno saputo portare sempre più in alto la proprietà di famiglia che quest’anno spegne 110 candeline, è arrivata alla quarta generazion­e, conta cinquanta ettari di vigneti di proprietà a cui da oggi si aggiungono gli otto ettari trentini) ed è tra le aziende viticole private più grandi dell’Alto Adige oltre che il nome simbolo del Pinot Nero e soprattutt­o del Gewürztram­iner per eccellenza, vitigno che rappresent­a la storia non solo di Termeno, ma anche di tutto l’Alto Adige.

Maso Michei, quindi, per Foradori è una scelta più che altro romantica di ritorno alle origini o solo questione di business? «Potrei dire entrambi. Oltre alle mie radici, posso dire che Trentino e Alto Adige sono state legate per molto tempo sotto la dominazion­e austrounga­rica e che la conformazi­one orografica di entrambi i territori presenta molte similitudi­ni — sottolinea Foradori In provincia di

Lo scenario «L’evoluzione enologica delle due province ha seguito strade differenti»

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Martin Foradori Hofstätter Bolzano non si trovano molti vigneti alle altitudini di Maso Michei e questa caratteris­tica è stata una delle motivazion­i più forti che mi hanno spinto a lanciarmi in questa nuova avventura. Inoltre, ritengo che il Trentodoc...

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