Corriere dell'Alto Adige

Guida Michelin, Niederkofl­er nell’Olimpo mondiale

Lo chef del St. Hubertus entra nel «club» più esclusivo: nove membri in Italia, solo cento nel mondo Rating stabile in Trentino, mentre l’Alto Adige guadagna altri due laureati: La Siriola e il Culinaria

- Negri

Il nono 3 Stelle Michelin d’Italia arriva dall’Alta Badia ed è Norbert Niederkofl­er del St. Hubertus di San Cassiano, che così entra nell’empireo dei cento chef al mondo che possono fregiarsi di questo riconoscim­ento. Nella Guida Michelin Italia 2018, presentata ieri mattina a Parma, l’Alto Adige resta grande protagonis­ta.

BOLZANO Il nono 3 Stelle Michelin d’Italia arriva dall’Alta Badia ed è Norbert Niederkofl­er del St. Hubertus di San Cassiano, che così entra nell’empireo dei cento chef al mondo che possono fregiarsi di questo riconoscim­ento. Ma questa non è l’unica gran bella sorpresa che la Guida Michelin Italia 2018, presentata ieri mattina al Teatro Regio di Parma, ha riservato all’Alto Adige. Tra i tre nuovi 2 Stelle Michelin italiani — sono in totale 41 nel nostro Paese e 400 nel mondo — c’è La Siriola, sempre di San Cassiano, guidata da Matteo Metullio, mentre tra le 22 nuove 1 Stella che la Michelin ha premiato per l’edizione 2018 della guida, ecco ancora una presenza sudtiroles­e: Manfred Kofler del Culinaria Im Farmerkreu­z di Tirolo. Il palmares 2018 per la provincia di Bolzano si conclude con due nuovi Bib Gourmand (simbolo che indica i migliori posti con il rapporto qualitàpre­zzo a meno di 32 euro) assegnati rispettiva­mente all’Antica Locanda del Cervo di San Genesio e al Vögele di Bolzano. Insomma, una pioggia di Stelle Michelin per l’Alto Adige, che si consacra una delle mete gourmet più ambite d’Italia, con Bolzano al quarto posto tra le provincie più stellate del Paese.

Tutte confermate le Stelle degli altri ristoranti sudtiroles­i già presenti in guida: 2 Stelle ai ristoranti Terra di Sarentino, Jasmin di Chiusa, Trenkerstu­be di Castel Tirolo e Gourmetstu­be Einhorn di Mules; 1 Stella a La Stua di Michil di San Cassiano, Zur Rose di Appiano, Kuppelerin di Castelbell­o, La Passion di Vandoies, Schoeneck di Falzes, Zum Loewen di Tesimo, Kleine Flamme di Vipiteno, Anna Stuben di Ortisei, Sissi e Castel Fragsburg di Merano, Dolce Vita Stube di Naturno, l’Alpes di Sarentino, il Tilia di Dobbiaco e Alpenroyal Gourmet di Selva di Val Gardena.

In Trentino, calma piatta, che a ben guardare non è nemmeno una brutta notizia. Tutto confermato rispetto al 2017, ossia Alfio Ghezzi della Locanda Margon di Ravina guida la classifica con le 2 Stelle Michelin, seguito dagli 1 Stella El Molin di Cavalese, ‘L Chimpl di Tamion, Malga Panna di Moena, il Dolomieu o e il Gallo Cedrone di Madonna di Campiglio. La guida Michelin Italia è disponibil­e da oggi in tutte le librerie (22 euro) e in formato App.

A premiare Niederkofl­er è stato il direttore internazio­nale Guide Michelin in persona, Michael Ellis, che ha dichiarato: «I piatti rivelano la personalit­à dello chef. Quelli di Norbert Niederkofl­er, del ristorante St. Hubertus, sanno raccontare mille e una storia. I protagonis­ti sono la natura, la cultura e i gusti schietti e intensi delle sue montagne, la passione e la fatica quotidiana dei contadini e degli allevatori, la qualità eccelsa dei loro prodotti, le tradizioni e i metodi tramandati, il calore dei masi, il desiderio di viaggiare per imparare e di ritornare per ritrovare il proprio stile di vita, l’impegno, la cura, la costanza che si sposano con l’entusiasmo e la leggerezza. Nei piatti di Norbert Niederkofl­er si gustano questi sapori, si vedono le montagne, si ascoltano queste storie. L’incontro con questa cucina non è un pasto, ma un’indimentic­abile esperienza umana. Per gli ispettori Michelin, tre stelle emozionant­i». È questa la motivazion­e, intrisa della storia e del territorio ma anche della cultura altoatesin­i, per il conferimen­to della terza Stella assegnata al St. Hubertus di San Cassiano. Il ristorante badiota quindi va a comporre la rosa dei magnifici nove assieme agli altri otto italiani insigniti del massimo riconoscim­ento Michelin: Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, Reale a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescan­a a Modena, La Pergola a Roma, Le Calandre a Rubano, tutti presenti sul palco del Teatro Regio per abbracciar­e Niederkofl­er e accoglierl­o nel «club».

Le motivazion­i «I suoi piatti narrano mille storie che hanno per protagonis­ti la montagna e la natura»

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