Elezioni, porta girevole Alfreider-Steger
Il ladino dirottato a Palazzo Widmann, capogruppo verso Roma. I «tormenti» ecosociali
Rivoluzione nella Svp «romana»: oltre a perdere i senatori Zeller e Berger a causa del limite dei mandati, la Stella Alpina non avrà più nemmeno il capogruppo alla Camera Alfreider che, seppur con qualche mugugno, si è convinto a non ripresentarsi per tornare in gioco alle Provinciali. A prendere il suo posto potrebbe essere l’attuale capogruppo consiliare Steger che potrebbe candidarsi sul proporzionale.
BOLZANO Nella Svp romana si prepara una grande rivoluzione. Oltre a perdere i senatori Karl Zeller e Hans Berger a causa del limite dei mandati, la Stella Alpina non avrà più nemmeno il capogruppo alla camera Daniel Alfreider che, seppur con qualche mugugno, si è convinto a non ripresentarsi per tornare in gioco alle provinciali. «La decisione non è ancora definitiva ma lo scenario è questo» conferma Alfreider che potrebbe lasciare il posto al capogruppo provinciale Dieter Steger.
Intanto anche il Pd si sta organizzando. Oggi a Bolzano arriverà Piero Fassino per presentare il suo libro e proseguire nel suo ruolo di pontiere con la galassia che orbita a sinistra del Pd. Il clima però non è dei migliori. Rifondazione si è già chiamata fuori, ora anche Sinistra Italiana. «Il rapporto con il Pd è chiuso» dice il coordinatore altoatesino di Sinistra italiana, Luca Di Biasio.
Le politiche si avvicinano e, ora che la legge elettorale è definita, i partiti iniziano le grandi manovre. Il pachiderma Svp si sta già lentamente muovendo. A gennaio la Stella Alpina organizzerà delle primarie per decidere i candidati e già si inizia a speculare sui possibili nomi. L’ultima novità è la non ricandidatura del capogruppo alla Camera Alfreider. Il vice Obmann ladino infatti sarà schierato alle provinciali con l’obiettivo di fare il vice di Kompatscher. Una scelta sofferta ma necessaria, come spiega lo stesso Alfreider.
«Roma è stata un’esperienza molto interessante. Sono stato catapultato qui, doveva essere una legislatura costituente ma alla fine l’unica riforma costituzionale che abbiamo approvato è stata quella sui ladini. Siamo riusciti a concretizzare tantissimi progetti, ultimo il rinnovo per A22. Sono contento che questo sia stato apprezzato ma c’è anche un po’ di tristezza perché lasciare il Parlamento significa chiudere un capitolo».
Inizialmente Alfreider sarebbe dovuto rimanere per garantire un minimo di continuità e mettere la sua esperienza a disposizione dei nuovi entrati. Però alle provinciali — proprio in virtù della lex Alfreider sui ladini — occorre che l’Svp schieri un ladino in grado di essere eletto. Altrimenti toccherà cooptare in giunta un ladino di un altro partito. Da qui il sacrificio di Alfreider che per 6 mesi rimarrà senza incarico visto che le politiche saranno a marzo e le provinciali a novembre.
A prendere il suo posto potrebbe essere l’attuale capogruppo in Consiglio provinciale, Dieter Steger che potrebbe candidarsi sul proporzionale. Per i collegi del Senato invece torna in gioco Julia Unterberger a Merano mentre in Pusteria si fa il nome di Meinhard Durnwalder. Alla Camera invece sono attese conferme per Renate Gebhard e Manfred Schullian che però devono passare le primarie.
Intanto anche il Pd si sta organizzando per costruire un’alleanza con la sinistra più radicale. Il progetto parte in salita. Il coordinatore di Si, Luca Di Biasio, infatti mette in chiaro che il rapporto con il Pd è chiuso. «Noi puntiamo a costruire un progetto tipo la Linke tedesca o di Melenchon in Francia. Un polo ecosociale alternativo a Pd e Svp».
Di Biasio (Sinistra) «Noi siamo alternativi a Renzi e Volkspartei Vogliamo creare un polo ecosociale tipo Linke»