Autopsia su Adan Restano i dubbi «Esclusi evidenti errori sanitari»
Ieri l’esame con i periti: esclusi macroscopici errori medici. Nulla osta per la sepoltura
L’autopsia non scioglie i dubbi sulla morte di Adan, il bimbo curdo giunto a Bolzano con la famiglia e deceduto dopo una caduta dalla sedia a rotelle. Servono altri accertamenti.
BOLZANO Occorreranno probabilmente accertamenti più approfonditi per chiarire quali siano state le esatte cause della morte di Adan, il profugo disabile morto a Bolzano ad appena 13 anni durante un ricovero in ospedale a seguito di una brutta caduta dalla sedia a rotelle. Ieri, infatti, si è svolta l’autopsia in forma peritale, alla presenza di tutti i consulenti incaricati sia dai dieci indagati sia dal giudice per le indagini preliminari Emilio Schönsberg, che aveva accolto la richiesta di effettuare l’accertamento con formula di incidente probatorio.
Stando ai primi riscontri, però, l’esame non avrebbe fornito un’immediata risposta sulle cause del decesso e si è dunque deciso di prelevare tessuti, sangue e urina per effettuare ulteriori indagini. Sempre secondo i primi rilievi, non ci sarebbe traccia di una polmonite o di un collegamento diretto tra la distrofia muscolare di cui soffriva il ragazzino ed eventuali problemi al cuore. Di fatto, non sono emersi sbagli evidenti nel trattamento effettuato dai medici e sarebbe da escludersi che il decesso sia dovuto a lesioni da intubazioni a cui era stato sottoposto.
Il dottor Eduard Egarter - Vigl, perito di parte di cinque medici iscritti nel registro degli indagati, si limita a commentare: «Non è stata trovata una chiara causa della morte di Adan».
Nella seconda settimana di gennaio comunque, risultati dei test alla mano, i periti si incontreranno a Trento per fare il punto della situazione e successivamente verranno depositate le perizie. Intanto dalla Procura è giunto il nullaosta per la sepoltura del ragazzino, la cui famiglia vive attualmente a Trento ospite della rete Sprar.