Corriere dell'Alto Adige

Il Bauernbund sedotto dal «bio» Crescono le aree

Schuler: gli incentivi non bastano. In cantiere collaboraz­ioni e quote per le mense

- Fabbi

Raddoppiar­e entro il 2025 le aree coltivate con metodo biologico in Alto Adige. È l’obiettivo del Bauernbund, che insieme alla Provincia e agli enti di ricerca ha immaginato alcune misure.

BOLZANO Raddoppiar­e la superficie agricola dedicata alla coltivazio­ne di prodotti biologici entro il 2025. È l’obiettivo dell’accordo fra Südtiroler Bauernbund, associazio­ni di produttori bio, Provincia e enti di formazione del settore, secondo cui le aree destinate al bio riguardera­nno melicoltur­a (19%), piccoli frutti (15%, oggi è il 10%), frutti da campo e erbe aromatiche (16%, oggi è l’8/9%) e vino (12%, oggi è il 7%). Questo l’obiettivo tracciato dallo studio «Concetto Bio 2025», che fotografa un grande dinamismo nel settore. «Dal 2010 al 2017 il numero di aziende bio è salito da 650 a 1.000. L’interesse, dunque c’è» ha chiarito l’assessore provincial­e Arnold Schuler. Nonostante la crescita, però, ancora non basta. L’Italia si colloca al quarto posto per l’importanza del bio in Europa, ma l’Alto Adige si attesta solo al 14esimo posto fra le regioni italiane per numero di aziende bio. Eppure la provincia è al secondo posto a livello nazionale per acquisto di prodotti biologici, subito dopo le regioni del nordovest italiano. «Il mercato aumenta ogni anno e la richiesta è elevata specialmen­te per quanto riguarda le mele» spiega Toni Riegler, presidente di Bioland Alto Adige.

Numerose e chiare le misure individuat­e dagli agricoltor­i. Oltre alla sburocrati­zzazione del settore, gli addetti ai lavori chiedono l’inseriment­o di un percorso sulla coltivazio­ne di aree verdi negli istituti superiori della provincia, maggiori sostegni economici alle aziende agricole che decidono di passare al biologico, una spinta decisa al settore della ricerca e agli istituti specializz­ati. «Gli incentivi però non devono essere l’unico stimolo. Più importanti sono la convinzion­e personale e i prezzi di mercato» ha detto Schuler.

Per penetrare il mercato, poi, il presidente del Bauernbund Leo Tiefenthal­er propone di prevedere una quota minima di prodotti bio da consumare nelle cucine di enti pubblici e mense. Secondo un sondaggio del Bauernbund condotto fra i commercian­ti, i prodotti bio rappresent­eranno una fetta di mercato tra il 10 e il 50% con previsioni di crescita tra il 10 e il 30%. Accanto all’interesse dei produttori, anche il fatturato legato ai prodotti alimentari biologici è in costante crescita e in Italia arriva anche al 20%. Tra Italia e Germania il fatturato supera i 14 miliardi di euro. Un mercato che gli agricoltor­i altoatesin­i intendono conquistar­e al più presto.

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Collaboraz­ione Da sinistra Riegler, Tiefenthal­er e Schuler

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