«Sono incredulo ma sento dentro la responsabilità di questo premio»
BOLZANO Lo chef altoatesino che ha fatto di «cook the mountain», progetto di valorizzazione delle produzioni locali nato sette anni fa, la sua filosofia e il suo stile, ancora non ci crede. La notizia gli è arrivata alle sette di ieri mattina e, ancora incredulo, è dovuto salire in fretta e furia in auto per raggiungere Parma, dove poche ore dopo si sarebbe svolta la presentazione della Guida Michelin 2018 con l’annuncio ufficiale delle 3 Stelle a Norbert Niederkofler.
Niederkofler, perché sono andate proprio a lei le nuove 3 Stelle Michelin?
«Oltre alle motivazioni lette da Ellis, penso che la Guida Michelin valuti il percorso e il lavoro fatto nel corso degli anni. Da questo punto di vista posso assicurarvi che è stato ed è tantissimo. Le 3 Stelle non si vincono, bensì si guadagnano con tanta fatica, anche perché la responsabilità ora è altissima. Con queste caratteristiche di eccellenza culinaria siamo appena un centinaio nel mondo».
Adesso quindi cosa cambierà per lei e tutto il St. Hubertus?
«Non lo so ancora, ho appreso la notizia davvero alle sette di questa mattina. L’emozione è fortissima».
Tre Stelle Michelin che vanno anche alla montagna, grazie alla sua filosofia.
«Il progetto «cook the mountain» è nato sette anni fa, e ha preso la forma di un’idea che ha voluto creare una filiera di produttori del territorio con cui lavoriamo a stretto contatto, senza intermediari. In questo modo possiamo dialogare, far capire ai produttori le nostre esigenze ma anche comprendere quelle che sono le loro necessità. Tengo a sottolineare comunque che le 3 Stelle vanno, comunque e forse in primis, anche a tutta la mia squadra».
L’Alto Adige è una delle regioni più stellate d’Italia, qual è il segreto?
«Difficile dirlo. Mi viene da pensare che possa trattarsi di una cucina che mischia tradizioni austroungariche con italiane. Indubbiamente, il nostro grande vantaggio è il turismo, che ci stimola a fare sempre meglio per fare star bene i nostri ospiti».