Il Tar: «Monte Cavallo, la nuova pista è legittima» Ambientalisti sconfitti
Respinto il ricorso del Dachverband. «La Provincia ha motivato bene la scelta»
Respinto dal Tar il ricorso dei protezionisti contro la re- alizzazione di una nuova pista da sci nel comprensorio Monte Cavallo- Rosskopf, a nord di Vipiteno: la delibera della giunta è stata ritenuta correttamente motivata.
Il Tar di Bolzano ha respinto il ricorso della Federazione protezionisti sudtirolesi, in tedesco Dachverband, contro la realizzazione di una nuova pista da sci nel comprensorio Monte CavalloRosskopf, a nord di Vipiteno.
I giudici amministrativi, in particolare, hanno ritenuto il ricorso presentato dal Dachverband in parte inammissibile e in parte infondato. In particolare, ad avviso del giudice amministrativo, la delibera della giunta provinciale che ha definitivamente approvato il progetto, nel procedimento di valutazione dell’impatto ambientale, è stata correttamente motivata e, quindi, va considerata legittima. In questo modo passa la linea della società che gestisce gli impianti di risalita della stazione sciistica dell’Alta Valle Isarco.
La querelle giudiziaria per la realizzazione della nuova pista era scaturita dal ricorso dall’associazione di protezionisti Dachverband, che contestavano la realizzazione del nuovo tracciato, in quanto esso comporterebbe a loro avviso il sacrificio di una parte di bosco. Si tratta del resto di un progetto travagliato, di cui si era iniziato a discutere a inizio degli anni Duemila, quando venne approvato dalla Provincia il progetto di realizzazione di un serbatoio di raccolta e di una conduttura per l’innevamento artificiale nel comune di Vipiteno. Il serbatoio, di capacità pari a 18.000 metri cubi d’acqua, doveva garantire la copertura della pista da sci: alla sua realizzazione era infatti collegata la realizzazione di una discesa a valle sul Monte Cavallo, a sua volta approvata dalla Provincia. La pista non venne mai realizzata e ora la società Monte Cavallo ha intenzione di avviare i lavori, sfruttando in parte il tracciato di una strada forestale esistente ed in parte dovendo procedere anche all’abbattimento di alcuni alberi. Proprio per impedire questo abbattimento, il Dachverband aveva presentato ricorso, chiedendo di sospendere i lavori.
I giudici hanno però respinto il ricorso, accogliendo quindi la linea dell’avvocato della società che gestisce gli impianti di risalita, Alexander Bauer, il quale sottolinea: «La giunta provinciale si era espressa in modo favorevole, approvando il progetto. Inoltre il progetto della pista, che porterebbe gli sciatori fino alla stazione a valle della cabinovia, è stato studiato proprio cercando di ridurre il più possibile l’impatto ambientale. Si tratta di una sorta di strada forestale, quindi dalla larghezza limitata, che verrà utilizzata dagli sciatori per poter scendere fino alla stazione a valle, come avviene in moltissimi comprensori. Le piante da abbattere sono in numero limitato».
Ora dunque potranno partire i lavori per la realizzazione della pista che, nelle intenzioni dei promotori, è strategica per il futuro di Monte Cavallo.
Molti comprensori sciistici, del resto, hanno una pista che porta gli sciatori fino alla stazione a valle del principale impianto di risalita. Con questa pista, Monte Cavallo intende colmare una lacuna e ampliare la propria offerta, che attualmente si basa su 18 chilometri di piste.