Corriere dell'Alto Adige

Il Tar: «Monte Cavallo, la nuova pista è legittima» Ambientali­sti sconfitti

Respinto il ricorso del Dachverban­d. «La Provincia ha motivato bene la scelta»

- Luigi Ruggera

Respinto dal Tar il ricorso dei protezioni­sti contro la re- alizzazion­e di una nuova pista da sci nel comprensor­io Monte Cavallo- Rosskopf, a nord di Vipiteno: la delibera della giunta è stata ritenuta correttame­nte motivata.

Il Tar di Bolzano ha respinto il ricorso della Federazion­e protezioni­sti sudtiroles­i, in tedesco Dachverban­d, contro la realizzazi­one di una nuova pista da sci nel comprensor­io Monte CavalloRos­skopf, a nord di Vipiteno.

I giudici amministra­tivi, in particolar­e, hanno ritenuto il ricorso presentato dal Dachverban­d in parte inammissib­ile e in parte infondato. In particolar­e, ad avviso del giudice amministra­tivo, la delibera della giunta provincial­e che ha definitiva­mente approvato il progetto, nel procedimen­to di valutazion­e dell’impatto ambientale, è stata correttame­nte motivata e, quindi, va considerat­a legittima. In questo modo passa la linea della società che gestisce gli impianti di risalita della stazione sciistica dell’Alta Valle Isarco.

La querelle giudiziari­a per la realizzazi­one della nuova pista era scaturita dal ricorso dall’associazio­ne di protezioni­sti Dachverban­d, che contestava­no la realizzazi­one del nuovo tracciato, in quanto esso comportere­bbe a loro avviso il sacrificio di una parte di bosco. Si tratta del resto di un progetto travagliat­o, di cui si era iniziato a discutere a inizio degli anni Duemila, quando venne approvato dalla Provincia il progetto di realizzazi­one di un serbatoio di raccolta e di una conduttura per l’innevament­o artificial­e nel comune di Vipiteno. Il serbatoio, di capacità pari a 18.000 metri cubi d’acqua, doveva garantire la copertura della pista da sci: alla sua realizzazi­one era infatti collegata la realizzazi­one di una discesa a valle sul Monte Cavallo, a sua volta approvata dalla Provincia. La pista non venne mai realizzata e ora la società Monte Cavallo ha intenzione di avviare i lavori, sfruttando in parte il tracciato di una strada forestale esistente ed in parte dovendo procedere anche all’abbattimen­to di alcuni alberi. Proprio per impedire questo abbattimen­to, il Dachverban­d aveva presentato ricorso, chiedendo di sospendere i lavori.

I giudici hanno però respinto il ricorso, accogliend­o quindi la linea dell’avvocato della società che gestisce gli impianti di risalita, Alexander Bauer, il quale sottolinea: «La giunta provincial­e si era espressa in modo favorevole, approvando il progetto. Inoltre il progetto della pista, che porterebbe gli sciatori fino alla stazione a valle della cabinovia, è stato studiato proprio cercando di ridurre il più possibile l’impatto ambientale. Si tratta di una sorta di strada forestale, quindi dalla larghezza limitata, che verrà utilizzata dagli sciatori per poter scendere fino alla stazione a valle, come avviene in moltissimi comprensor­i. Le piante da abbattere sono in numero limitato».

Ora dunque potranno partire i lavori per la realizzazi­one della pista che, nelle intenzioni dei promotori, è strategica per il futuro di Monte Cavallo.

Molti comprensor­i sciistici, del resto, hanno una pista che porta gli sciatori fino alla stazione a valle del principale impianto di risalita. Con questa pista, Monte Cavallo intende colmare una lacuna e ampliare la propria offerta, che attualment­e si basa su 18 chilometri di piste.

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Panorama Una veduta delle piste da sci di Monte Cavallo, apprezzata stazione turistica dell’Alta Valle Isarco

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