DALLA PARTE DEL CITTADINO
Da studente di archeologia, ho particolarmente apprezzato la lettera del consigliere comunale Marco Caruso sul problema della salvaguardia del sito archeologico nel parco delle Semirurali nel quartiere di Don Bosco. Ha ragione il consigliere a lamentare le pessime condizioni dei resti archeologici dell’antico convento di Santa Maria in Augia, complesso monastico prima romanico e poi gotico che è rimasto sepolto per sei secoli a causa delle frequenti alluvioni dell’Isarco, fino alla sua scoperta casuale nel 1986. Oggi il sito archeologico è la parte più importante del parco, testimonianza del passato e dei rapporti umani dell’antica Bolzano e dell’attuale quartiere di Don Bosco, motivo in più per cui ci si debba attendere una vera valorizzazione del complesso, come è avvenuto ad esempio alla basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto.
Mi chiedo perché l’amministrazione cittadina abbia fatto negli ultimi anni niente per poter valorizzare, tutelare e salvaguardare questo patrimonio, preda oggi di atti vandalici (come i vari graffiti sui cartelli informativi, ma anche l’impropria rimozione delle pietre dalla loro sede storica)
L’auspicio è che si avvii un interessante dibattito che allungasse lo sguardo sulla Bolzano di un tempo lontano, perché ci sono ancora pagine da scrivere e talune perfino da riscrivere grazie anche ai dati più recentemente acquisiti.
Non so se la natura di questo immobilismo sia politica, e mi preoccuperebbe se così fosse; ma sarebbe certamente ancor più inquietante se il problema in realtà fosse soprattutto culturale.