Sad recluta «agenti segreti» Segnaleranno le irregolarità
In cinquanta chiamati a collaborare in incognito. Foppa scettica: «Pessima uscita, metodi sbagliati»
Una vera e propria «missione segreta» vedrà protagonisti 50 utenti di Sad che, per conto dell’azienda, effettueranno delle ricognizioni per «controllare essi stessi l’ordine e la sicurezza dei trasporti» e segnalare all’azienda eventuali violazioni o irregolarità sulle linee e sui mezzi di trasporto della società. Contestano l’iniziativa il sindacato Asgb e i Verdi altoatesini.
Passeggeri come agenti in incognito. Una vera e propria «missione segreta», che vedrà protagonisti 50 utenti di Sad che, per conto dell’azienda, effettueranno delle ricognizioni per «controllare essi stessi l’ordine e la sicurezza dei trasporti» e segnalare all’azienda eventuali violazioni o irregolarità sulle linee e sui mezzi di trasporto della società.
In cambio, i volenterosi clienti riceveranno un buono acquisto del valore di 150 euro da utilizzare al Despar. Tra tutti coloro che segnaleranno la loro disponibilità, Sad selezionerà, per l’appunto, 50 persone, con alcuni parametri: la dislocazione geografica, in modo da garantire distribuzione sul territorio, e l’età, in modo da avere utenti di diverse fasce. Di base, si dovrà trattare di viaggiatori abituali, e dunque titolari di un Alto Adige pass.
«L’azienda — come spiega il direttore generale di Sad Mariano Vettori — conta su queste iniziative per avere indicazioni obiettive e concrete su eventuali irregolarità dei propri servizi di trasporto». Le segnalazioni, dunque, dovrebbero riguardare soprattutto eventuali comportamenti scorretti da parte degli autisti o del personale sui mezzi, oltre a carenze o problemi agli stessi autobus.
«È un sistema all’americana, dove il feedback arriva dagli stessi utenti. La ricompensa è simbolica, ma a noi serve per aprire uno squarcio su problemi che diversamente non vedremmo o, viceversa, per capire se alcune segnalazioni che ci arrivano sono reali oppure no. Dunque anziché fare verifiche sulla base di lettere, magari anonime, che arrivano nei nostri uffici e che spesso si rivelano prive di fondamento, ora ci avvarremo di utenti dei quali conosciamo nome e cognome». Il presidente di Sad fa esempi pratici: «Ritardi rispetto all’arrivo previsto in fermata, autisti che magari parlano al cellulare o che litigano con un’anziana, ma anche persone moleste che viaggiano sulla linea e che per noi è fondamentale individuare per dislocare la nostra vigilanza. La gente ci dica quello che vede, noi procederemo agli approfondimenti del caso».
Ingomar Gatterer, amministratore di Sad, nella nota diffusa da Sad spiega che «tutti i reclami e le segnalazioni devono essere esaminati seriamente e, se risultano fondati, dobbiamo individuare il responsabile». Sul punto, peraltro, l’azienda fa notare che «le analisi dei reclami mostrano che una gran parte di questi sono da addebitare a ditte esterne a Sad, che nel frattempo ha disdetto determinati servizi. Se in futuro dovessero giungere ancora reclami gravi — aggiunge Gatterer — è necessario andare al problema e risolverlo immediatamente per mantenere un trasporto pubblico locale che funziona per tutti i cittadini della provincia di Bolzano».
Intanto, però, l’iniziativa fa storcere il naso a più di una persona. Se, infatti, sui social network si registrano diversi commenti negativi, anche per alcuni esponenti politici sussistono forti dubbi. Brigitte Foppa, consigliera provinciale dei Verdi, parla infatti di uscita «incredibile» e critica «lo spirito che traspare da una nota del genere». «Ci sono fior di mezzi per rilevare i problemi e coinvolgere gli utenti, senza passare alla delazione e alla “missione segreta”».