Lista Pd-bizziani Baratta approva Huber gelido
Il segretario: primarie nei circondari per la testa di lista che affiancherà Tommasini
Esclude categoricamente ricuciture con i «ribelli» il segretario Pd Alessandro Huber, che pure sposa in pieno il resto del ragionamento di Repetto. Silvano Baratta, invece, appare più dialogante.
Ricucire con i bizziani BOLZANO per scongiurare il rischio di dimezzare i seggi alle prossime elezioni provinciali? Il ramoscello d’ulivo gettato domenica da Sandro Repetto in un’intervista al Corriere dell’Alto Adige divide il partito. Esclude categoricamente ricuciture con i «ribelli» il segretario Alessandro Huber, che pure sposa in pieno il resto del ragionamento di Repetto. «Stiamo avviando gli incontri — spiega — per costruire una lista del Pd “allargata”. Sicuramente vorremmo avere al nostro fianco la sinistra che il 4 marzo stava dentro Liberi e uguali, visto che i Verdi andranno da soli. Non è facile, peraltro, capire chi è l’interlocutore in questa area. Per dire: ho stima totale di figure come Luigi Gallo, ma non ho compreso se abbia ancora un ruolo attivo in politica. Spero di arrivare a un ac“salottiera” cordo con Psi e radicali, per ospitare loro esponenti nella nostra lista. E certamente ci rivolgeremo alle civiche: quella di Casolari, il gruppo Gennaccaro, esponenti della periferia come il sindaco di Dobbiaco Guido Bocher».
Huber evita di citare l’area di Roberto Bizzo, e non è un caso. «È fuori dalla realtà immaginare un accordo — attacca — con chi ci ha colpito alle spalle. Reputo “sadica” la loro scelta di spaccare il Pd e il centrosinistra alla vigilia del voto. Hanno fatto come i topi che abbandonano la nave. Ma ci sono pure ragioni finanziarie: per parlare con noi dovrebbero prima saldare i debi- ti dei loro amministratori verso il Pd, che secondo i nostri calcoli ammontano a 40.000 euro. Rischiamo il secondo seggio? Noi dobbiamo convincere la loro base, non mettere in lista i “colonnelli”».
Sul fronte dei «fuoriusciti», anche Luigi Tava declina l’appello. «Sandro Repetto è una persona con cui c’è sempre stato rispetto reciproco — riconosce — tuttavia temo che la proposta arrivi fuori tempo massimo. Per noi restano valide le ragioni che lo scorso 21 febbraio ci portarono a uscire dal partito: non ci interessa un accordo elettorale, ma sollevare temi concreti troppo a lungo ignorati dalla politica di questo gruppo dirigente».
Appoggia la proposta di Repetto il presidente del consiglio comunale Silvano Baratta. «La politica — avverte — non si fa in base alle antipatie personali. Andando divisi c’è il rischio concreto di disperdere i voti: se il Pd non centrasse il secondo seggio, costringerebbe la Svp a guardare altrove, rovesciando le alleanze e la mezza promessa di garantire un secondo assessore italiano in giunta. Non è questione di poltrone nel senso deleterio del termine: senza i seggi ci autocondanniamo all’irrilevanza politica».
Ieri Huber ha fatto il punto in segreteria: all’ordine del giorno, il riassetto dei circoli (Ora e Vipiteno sono commissariati, mentre a Oltrisarco Stefano Mascheroni ha lasciato per motivi di lavoro) e le prime idee sulla testa di lista alle prossime Provinciali, tema che si preannuncia assai delicato. «Sicuramente ci sarà Christian Tommasini, che non ha nemmeno bisogno di deroghe per il terzo mandato dopo l’adeguamento dello statuto — afferma Huber —. La mia idea è completare la testa di lista, dalla seconda alla quinta piazza, con i vincitori di primarie interne da tenersi nei quattro circondari: Bolzano, Merano, Bressanone e Bassa. I secondi classificati potrebbero essere schierati dal sesto al nono posto, e poi, a seguire, tutti gli altri».
Infine, ieri sera, socialisti e radicali si sono incontrati per confermare la volontà di collaborare. «Lavoreremo con l’obiettivo di fortificare la rappresentanza italiana in consiglio provinciale — si legge in una nota congiunta — e a tal proposito abbiamo deciso di incontrare in questo periodo tutte le forze di centrosinistra, anche per valutare eventuali iniziative e percorsi comuni». Il primo incontro, giovedì, è con il Pd. Ma socialisti e radicali incontreranno anche altri soggetti, compresi i bizziani: nulla è scontato.
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