Corriere dell'Alto Adige

Detective, il mercato dei dati Costituito il nono indagato

Operazione Basil, spuntano nuovi retroscena

- Leone

Si è presentato spontaneam­ente dai carabinier­i di Cavalese l’ultimo dei nove indagati dell’operazione Basil soggetti a ordinanza di custodia cautelare. Si tratta dell’ex poliziotto Giuliano Vinante, accusato insieme al detective Delmarco di essersi impossessa­to illecitame­nte di conversazi­oni private. Sono numerosi gli ambiti d’indagine nei quali si muovo i detective privati. «Siamo sempre sul filo del rasoio», commenta il detective privato Matthias Fabbro.

Per sapere se il proprio TRENTO coniuge pecca di infedeltà occorrono in media cinquemila euro. E, davanti a un simile preventivo, la curiosità potrebbe forse venire meno. Conto un po’ meno salato, invece, se si vogliono controllar­e le frequentaz­ioni dei figli. Si sfiora anche la doppia cifra, infine, se si tratta di scoprire «vizietti» o presunte bugie dei propri dipendenti. La casistica è ampissima, come spiega Matthias Fabbro, che insieme al padre Livio guida l’agenzia di investigaz­ioni «Fabbro», a Trento.

«La nostra è un’attività sul filo del rasoio in tutto», allarga le braccia il detective. «Sono sempre attività un po’ borderline, anche se devo dire che l’indagine su Delmarco sicurament­e per noi come categoria non è una bella pubblicità. Siamo già piuttosto malvisti, oltretutto: la nostra è un’attività talmente particolar­e, sottoposta a una normativa molto stringente, che a volte non viene compresa. All’estero è già diverso: i nostri colleghi hanno molto più potere e un riconoscim­ento maggiore. Oltretutto il nostro è un mestiere che richiede un’abilitazio­ne, con degli anni di praticanta­to e delle certificaz­ioni: insomma, non siamo persone che improvvisa­no».

La clientela, come detto, è molto eterogenea: si va da mogli e mariti in cerca di prove di un tradimento a imprendito­ri agricoli intenziona­ti a scoprire gli autori di manomissio­ni o danneggiam­enti nelle loro proprietà. «Anche come disponibil­ità economica abbiamo un po’ di tutto, dalla casalinga che certamente fa un sacrificio alla persona benestante: i costi ci sono, certo, ma bisogna vederli come un investimen­to». Sulle infedeltà coniugali, tanto per fare un esempio, le prove di un tradimento possono pesare non poco nelle cause di separazion­e e, di conseguenz­a, nella spartizion­e dei beni in comune. Lo stesso dicasi per i casi di dipendenti infedeli: «Per un’azienda, ovviamente, fa differenza avere un dipendente onesto o uno che magari dice di essere malato o impossibil­itato a recarsi al lavoro e poi si scopre trovarsi a centinaia di chilometri da casa», aggiunge ancor a Fabbro.

A volte sono gli stessi avvocati che decidono di rivolgersi ai detective per conto dei propri clienti. «Noi, però, ad esempio, preferiamo condurre le indagini difensive per conto nostro, seguendo le regole che come categoria ci siamo dati», spiega l’avvocato civilista Roberto D’Amato, che insieme al fratello Sergio porta avanti lo storico studio a Pergine Valsugana. «È una strada sicurament­e più formale, ma riteniamo che si entri in un ambito di estrema delicatezz­a quando è in gioco la privacy delle persone. Se però il cliente si è già mosso per conto suo e intende portare degli elementi raccolti da un investigat­ore noi ovviamente li valutiamo. Dico anche però che si presta sempre grande attenzione. Il contesto, come detto, è estremamen­te delicato».

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Avvocato Il civilista Roberto D’amato

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