Badia divisa sull’accoglienza Frenademetz: più disponibilità
Badia si divide sul tema dell’accoglienza dei migranti, dopo che le frazioni di La Villa e San Cassiano hanno ribadito la loro contrarietà. Il sindaco Giacomo Frenademetz: «Rispetto la decisione della comunità parrocchiale di La Villa, ma cristianamente si doveva decidere in modo diverso».
Per l’accoglienza dei BOLZANO migranti nel comune di Badia, allo stato attuale, si prevede che una famiglia sarà accolta a San Leonardo. Le frazioni di La Villa e San Cassiano hanno invece ribadito il loro no: la vicenda è tornata così a scaldare gli animi proprio mentre l’amministrazione comunale si sta invece adoperando, stando al sindaco Giacomo Frenademetz, sulla via di una mediazione condivisa.
A gettare benzina sul fuoco è stata anche una lettera aperta inviata ai media da una trentina di sottoscrittori altoatesini fra cui i consiglieri provinciali Brigitte Foppa e Riccardo Dello Sbarba, apertamente critica nei confronti della comunità parrocchiale di La Villa, accusata neppur tanto velatamente di razzismo, poca carità cristiana e mancanza di umana solidarietà. «Su temi come razzismo e solidarietà non abbiamo bisogno e non accettiamo lezioni da nessuno» afferma una persona di Badia, che chiede di restare anonima. «Da noi in valle, come e forse più che in altre parti dell’Alto Adige, vivono e lavorano persone di ogni parte del mondo e di religioni diverse, sempre accettate e benvolute. Cosa vuol dire solidarietà, l’intera vallata ha avuto purtroppo modo di dimostrarlo a tutti in occasione della disgrazia del Natale di sei anni fa. Senza dimenticare che in tema di mutualità l’Alto Adige e con esso la Val Badia ha dato un esempio storico, e non solo per l’Italia. Diverso è quando le soluzioni vengono imposte dall’alto come obbligatorie, con ricatti politico economici o addirittura morali, facendo l’esame alle coscienze altrui prima che alle proprie. Oppure, come accaduto a Badia, viene tolta una soluzione abitativa comunale ad una persona bisognosa del posto per fare spazio ad una famiglia di migranti. Ma questo non viene mai detto».
Molto più conciliante e fiducioso in una soluzione condivisa appare il sindaco di Badia Giacomo «Iaco» Frenademetz: «Non sono assolutamente preoccupato sull’esito di questa vicenda e sono convinto che tutto si risolverà nel migliore dei modi. Dal punto di vista della democrazia, rispetto la decisione della comunità parrocchiale di La Villa, anche se umanamente e cristianamente si poteva e forse si doveva decidere in modo diverso. Penso, anzi sono sicuro, che la questione è stata posta calcando volutamente la mano sulla parola “canonica” mentre la nostra intenzione era quella di adattare, con lavori adeguati, il garage ed un locale dell’adiacente centro giovanile, per ricavarne un appartamentino per queste persone. Questa responsabilità è in capo ad Albert Pizzinini dei Ladins, sempre politicamente e pesantemente contrario a ciò che noi proponiamo. Ripeto, sono assolutamente tranquillo. La decisione non è definitiva e con il dialogo e la condivisione sono certo che arriveremo ad una soluzione di accoglienza condivisa».
A La Villa Alta, è stato il presidente del consiglio parrocchiale Riccardo Frenademetz a consultare la comunità parrocchiale sulla decisione da prendere. Uomo mite e gentile, Riccardo Frenademetz è però altrettanto fermo e deciso: «Sono il presidente uscente e su questo tema non intendo dire altro. Da due settimane tutti ci stanno tormentando su questo tema e non voglio aggiungere altro». Il sindaco, però, ha parlato di una decisione democratica da rispettare. «Se lo ha detto il sindaco — commenta Riccardo Frenademetz — lo accettiamo, va bene così ma questo tormento deve cessare. Non ho altro da dire».
Chiamato direttamente in causa dal sindaco Frenademetz, Albert Pizzinini, segretario politico dei Ladins, non manca di chiamare le cose con il loro nome: «In tema di accoglienza il consiglio comunale di Badia ha votato no per ben due volte. Solo in terza istanza, a seguito del ricatto politico economico giunto da Bolzano, cioè ”o accettate l’accoglienza o niente contributi per la scuola di musica”, due o tre consiglieri hanno cambiato atteggiamento. Senza entrare nel merito del tema, ritengo che un consiglio comunale abbia il diritto di esprimersi, senza ricatti, e che questa espressione debba ottenere rispetto».
Pizzinini risponde però anche alle critiche nel merito ed alle accuse attraverso i media: «Ai critici ed a coloro che chiamano buonisti, che attaccano e contestano quando la maggioranza non decide come vogliono loro, ricordo invece le regole della democrazia. Le decisioni democraticamente prese, vanno accettate. Ricorrere alle offese ed ai luoghi comuni per screditarle, pratiche e schemi a loro ben noti, non è un agire corretto. Il prendere atto e reagire al fallimento della politica estera dell’Europa ed al suo lavarsene le mani è doveroso prima ancora che legittimo. E non mi meraviglia neppure che, in valle, le persone non amino molto esporsi. Chi esprime opinioni diverse dal dovuto, viene fatto oggetto di discredito sistematico, per non dire di peggio. E gli esempi sono sotto gli occhi di tutti».
Il rifiuto
Nonostante le critiche, le frazioni di La Villa e San Cassiano rimangono contrarie
I Ladins
Il segretario Pizzinini: «Consiglio comunale ricattato dalla Provincia su questo problema»