Gios abbandona «Non ci saremo»
Pd, tensioni su Olivi capolista
TRENTO Alla fine non ci sarà. «Sarebbe stato solo aggiungere frammentazione a frammentazione» allarga le braccia con un pizzico di amarezza Geremia Gios. Che venerdì sera ha riunito i suoi per decidere cosa fare dopo il deposito dei simboli (tre i contrassegni legati al professore: La Bussola, Rivoluzione felice e Civica per Gios). «Abbiamo valutato la situazione e abbiamo deciso di non presentarci alla tornata elettorale: proseguiremo sul piano culturale» spiega Gios. Eppure in questi giorni proprio alla porta del professore avevano bussato molti amministratori civici rimasti «orfani» del progetto di polo territoriale lanciato da Francesco Valduga e Roberto Oss Emer. «È vero — conferma Gios — ma anche con il loro apporto non avevamo forze sufficienti per fare un’adeguata massa critica. La nostra intenzione era quella di orientare il cambiamento, non di occupare una sedia in consiglio provinciale. E senza questi presupposti è inutile andare avanti».
Si continua a lavorare per le liste, invece, negli altri schieramenti. Nel centrodestra si attende per questa sera il responso del candidato presidente Maurizio Fugatti sulla presenza o meno nella coalizione di Claudio Civettini della Civica Trentina, mentre nel Partito democratico, in vista dell’assemblea di domani, si respirano tensioni crescenti. A scaldare gli animi sono le ambizioni di Alessandro Olivi, che pare intenzionato a spuntare a tutti i costi un posto di capolista fino a questo momento non previsto dalla commissione elettorale. Manovre, quelle del vicepresidente della Provincia, che avrebbero già messo in agitazione l’intera lista dem (o almeno i nomi già sicuri), con qualcuno pronto anche a minacciare l’abbandono.
Oggi, infine, si presenta alla città la lista di Futura2018 di Paolo Ghezzi, con un primo appuntamento in via Veneto questa mattina e un altro in serata al teatro San Marco. Con gli occhi già proiettati oltre. In un post su Facebook, il giornalista ieri ha confidato il suo «sogno»: avere, nel 2020, una sindaca cittadina donna.