La condanna è unanime «Nemici della democrazia» Rossi visita la sede colpita
TRENTO È una condanna unanime quella che arriva dal mondo politico locale e nazionale. La bomba carta fatta esplodere davanti alla sede della Lega di Ala mette per un attimo tutti d’accordo: il gesto è giudicato inaccettabile da Fratelli d’Italia come da Potere al Popolo. A parlare esplicitamente di terrorismo è il senatore del Carroccio Roberto Calderoli, che invoca «la galera per i terroristi e la chiusura di quei luoghi, penso ad alcuni centri sociali, che rappresentano il terreno fertile dove crescono la violenza ed il terrorismo».
Il primo a commentare è stato ieri mattina il segretario della Lega trentina, Mirko Bisesti: «Da parte della Lega e del futuro presidente della Provincia Autonomia di Trento Maurizio Fugatti — un risultato che il segretario dà per scontato — l’invito a tutte le forze politiche che partecipano alla competizione a moderare i toni». Un invito forse eccessivo, visto che ad oggi l’attacco più duro degli avversari
è stato forse la gondola sul lago alpino nei manifesti del Patt. Subito dopo la Lega, Cgil, Cisl e Uil: «Condanniamo con la massima fermezza l’attentato — scrivono i segretari Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti — Lo condanniamo così come abbiamo fatto per gli attentati contro l’arrivo dei richiedenti asilo a Soraga e Lavarone e
Cgil, Cisl e Uil «Deplorevole come gli attentati contro i migranti, i centri di ricerca e i sindacati»
L’Anpi
«Chi ripropone oggi la violenza è contro i valori della Resistenza e dell’antifascismo»
contro un centro di ricerca dell’Università di Trento. Anche la sedi sindacali in questi anni hanno subito danneggiamenti o vere e proprie devastazioni. Chiunque compia questi atti, qualunque sia la finalità, è nemico della democrazia».
Poco dopo è intervenuto Ugo Rossi, presidente della Provincia, che si anche recato nella sede colpita: «Un gesto inqualificabile che integra reati che vanno perseguiti con decisione. È tempo che i responsabili di questi fatti siano assicurati alla giustizia e che si metta fine ad un elenco troppo lungo di episodi allarmanti che fanno male alla democrazia».
Il riferimento all’area anarchica è rimasto implicito. Anche Antonia Romano, consigliera comunale di Altra Trento a sinistra e candidata alle politiche con Potere al Popolo, ha preso le distanze dall’attentato con una nota: «Come consigliera comunale che si è sempre battuta contro la deriva fascista e xenofoba della Lega, mi sento in dovere di prendere le distanze da chi ha usato bombe carta contro la sede della Lega». «Il gesto di Ala — è stato il commento del presidente del consiglio provinciale, Bruno Dorigatti — è certamente espressione di analfabetismo politico e culturale. Gli sapremo opporre ancora una volta le ragioni della democrazia».
Dalla tarda mattinata, a mano a mano che la notizia ha guadagnato le cronache nazionali, le dichiarazioni di condanna del gesto si sono moltiplicate. «Noi non saremo mai dalla parte delle bombe — afferma Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd — La nostra condanna per la bomba carta esplosa davanti a una sede della Lega
in Trentino è tanto più forte quanto più forte è la nostra avversione alle idee della Lega». «Un fatto gravissimo» commenta il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ieri a Trento, ospite del Festival dello Sport. «Solidarietà alla Lega e al suo segretario Salvini» arriva anche dalla leader di Fdi, Giorgia Meloni.
Netta anche la nota dell’Anpi di Trentino e Alto Adige: «Esprimiamo la più forte e severa condanna per l’attentato di Ala. Coloro che ripropongono oggi la violenza e la logica delle bombe sono contro la democrazia e la convivenza civile e non hanno niente a che vedere con le lotte democratiche antifasciste e antirazziste, tantomeno, con gli ideali della Resistenza, che, anzi, sono ancora più in pericolo a causa di azioni come queste».
Oltre che da numerosi esponenti della Lega, dichiarazioni di condanna sono arrivate anche dalle liste civiche alleate, da Casapound e da Forza Italia.