Corriere dell'Alto Adige

La risposta di Salvini «Ordigni e violenza non ci fermeranno»

Il leader punta il dito sui centri sociali: ritrovo di tossici

- Di Marika Giovannini

TRENTO «Andremo a dare un occhio in quei centri sociali che sono ritrovo di tossici e sbandati». Matteo Salvini lo ha ripetuto in ogni tappa della sua giornata trentina. Quasi a far capire che la sua è molto di più di un’intenzione.

Ieri, nel suo tour elettorale in provincia (verrebbe da definirlo più un tour de force, visto il numero di appuntamen­ti fissati in poche ore), il vicepremie­r si è — ovviamente — soffermato più volte sull’attentato che solo poche ore prima ha danneggiat­o la sede della Lega di Ala. «Bombe e violenza non fermano il cambiament­o» ha tuonato Salvini ad Aldeno, davanti alla Cantina sociale, davanti a circa duecento militanti. «Sono pochi cretini che non spaventano nessuno» ha continuato il vicepremie­r. Che è andato oltre. E ha puntato il dito contro i centri sociali. Senza, però, mostrare preoccupaz­ioni per eventuali escalation. «No, non penso che dagli atti dimostrati­vi — ha proseguito Salvini — si passerà a qualcosa di più. L’Italia è un Paese sano. Questi sono quattro disadattat­i fermi agli anni di piombo e alla violenza degli anni Settanta. Fortunatam­ente, anzi, tutti condannano gli atti di questi imbecilli».

Ma davanti ai sostenitor­i leghisti — tra strette di mano, selfie e acclamazio­ni — Salvini ha voluto approfondi­re soprattutt­o i temi caldi della campagna elettorale trentina (il vicepremie­r tornerà comunque in provincia anche la prossima settimana). «Puntiamo — ha detto Salvini, accompagna­to dal segretario Mirko Bisesti e dal candidato presidente Maurizio Fugatti con Gianni Festini Brosa “gran cerimonier­e” — a difendere la sanità e la scuola trentina, limitare un’immigrazio­ne fuori controllo. E finalmente dopo decenni mandare a casa la sinistra, che ne ha combinate troppe. Se vince il centrodest­ra brinderò con il Trento doc». Poi la sicurezza, con l’impegno di prevedere «più agenti in questura a Trento e Bolzano» e «più ordine nelle strade».

Concetti che Salvini ha ribadito anche nelle altre tappe: dopo Aldeno, un passaggio veloce a Madonna Bianca («Ho chiesto a Mirko e Maurizio di trovare un quartiere popolare per non dare soddisfazi­one a quei quattro gatti che sono in centro a far casino ma anche perché la Lega è nata nelle periferie, non nei salotti del centro»), per poi attraversa­re la Valsugana. Novaledo, Borgo, Pergine. Il finale ad Ala, in serata. Per tornare nel luogo «colpito».

«Il Trentino — ha chiarito il vicepremie­r — è terra di accoglienz­a, di emigrazion­e positiva. Ci teniamo ad allargare di più il cuore del Trentino. Ma mettendo prima i trentini». Nei comizi, qualche passaggio anche sui temi nazionali: la legge Fornero («La stiamo smontando»), il caso Cucchi («Se due persone in divisa hanno sbagliato questo non vuol dire criminaliz­zare tutte le forze dell’ordine»), gli sbarchi («Abbiamo ridotto il numero. Volere è potere»).

L’appello finale Salvini lo ha riservato ai suoi sostenitor­i: «Domenica prossima potete fare la storia. Saranno le prime elezioni da quando si è formato il nuovo governo. Votare Lega è una risposta a banchieri e burocrati». Con una battuta maliziosa, lisciandos­i il tutore alla mano: «Sono scivolato mentre correvo. Sarebbe stato più romantico dire che avevo fatto un confronto con Junker. Ma con lui il confronto sarebbe stato a calici».

 ?? (Foto Rensi-Nardelli) ?? Valsugana Il comizio di Salvini a Pergine ieri sera
(Foto Rensi-Nardelli) Valsugana Il comizio di Salvini a Pergine ieri sera

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy