Kompatscher e l’appello italiano «Arruolato chi riceve contributi? Zero pressioni, firme spontanee»
BOLZANO La levata di scudi che ha seguito l’appello al voto degli italiani da parte della Svp, con tanto di «testimonial» eccellenti a supporto, ha lasciato il Landeshauptmann basito. «Non capisco le critiche — spiega Arno Kompatscher —. È un dato di fatto che la Svp in questi anni ha lavorato per tutelare i diritti di tutti i cittadini del territorio, italiani, tedeschi e ladini».
Pur consapevole che in principio la vocazione della Svp fu la tutela dei diritti delle minoranze ladine e tedesche in Alto Adige (come tuttora riportato nello statuto del partito), Kompatscher è convinto che «alla fine l’operato del governo di questi decenni è stato a beneficio di tutti i cittadini del territorio. Il ruolo di presidente della Provincia l’ho sempre inteso come quello di presidente di tutti. Con l’appello al voto volevo semplicemente che passasse questo messaggio, e mi sembra sia stato accolto con piacere da molti cittadini. Il messaggio che ho dato in questi cinque anni è che noi stiamo lavorando sul territorio nell’interesse di tutti i cittadini, in maniera condivisa. Vogliamo creare un patriottismo dell’autonomia che superi le linee e i gruppi linguistici.
A indispettire più di tutto Kompatscher, sono state però alcune osservazioni, secondo cui ci sarebbero state «pressioni» su alcuni firmatari che intrattengono stretti rapporti (anche a livello di contributi) con le istituzioni. «Non c’è stata nessuna pressione per far firmare — assicura il capolista Svp —. Nessuno è stato contattato da me personalmente, anzi in tanti si sono fatti avanti chiedendomi come sostenermi, perché credono nella mia politica. Sono tutte prese di posizioni spontanee. Tra i firmatari ci sono anche molte persone che non hanno mai preso un centesimo dal pubblico. Ognuno ha diritto di esprimersi».
Ma le proteste continuano. Alessandro Urzì minaccia addirittura un esposto in procura legato all’ «arruolamento» di chi percepisce fondi. «L’appello verso il presidente Kompatscher da parte di numerosi rappresentanti di interessi di categoria — scrive il capolista di Fratelli d’Italia — imporrà come primo atto della legislatura la richiesta di una commissione d’inchiesta per rendere pubblici tutti i vincoli che legano ogni firmatario alla Provincia: un potenziale sistema di interessi e clientele che si palesa ormai in modo indecente». Severa anche la lista Noi per l’Alto Adige. «Nello statuto della Svp — scrive Giuseppe Marino — non viene fatta menzione della comunità italiana, eppure i voti fanno comodo». Da notare infine il «no grazie» del sindacalista Cisl Michele Buonerba: «Mi è stato chiesto di far parte di quel gruppo, ma ho detto di no perché la rappresenta sociale non va confusa con quella politica».