L’assalto ai mini campetti della generazione look-down «Questa è emozione vera»
TRENTO Si dice facciamo tutti parte, ormai, della look-down generation, la generazione che guarda in basso. Ebbene, è proprio così. Ma ieri a Trento gli sguardi non erano rivolti al telefonino, bensì al libretto rosa con il programma del «Festival dello sport». Non c’era mano che non ne reggesse uno in città. Si potrebbe azzardare che la carta abbia persino battuto l’app creata ad hoc. Prezioso vademecum per capire quale incontro seguire o quale sport praticare: perchè se è vero che l’obiettivo degli organizzatori della kermesse era «fare cultura dello sport», è anche vero che in Trentino hanno trovato terreno fertile. Un esempio? Fra le 12 e le 14.30, ieri, al camp di piazza Santa Maria Maggiore hanno praticato l’arrampicata 223 bambini. E a un’ora dalla chiusura dell’attività nel camp dedicato al ciclismo erano già 200 i piccoli aspiranti campioni delle due ruote che si sono cimentati fra le gobbe e le paraboliche del circuito di pump track aiutati dagli istruttori. In piazza Dante c’è anche l’atletica, dove i giovani sportivi possono sperimentare il lancio del vortex, l’attrezzo propedeutico per il lancio del giavellotto: Anna Tamiello ha dodici anni e ha appena fatto un lancio da terza posizione. «Ora devo vedere come si piazzeranno le altre – commenta – non era la prima volta per me, ho praticato atletica per tre anni. Ora invece gioco a pallavolo». Giusto il tempo di vedere se qualcuno arrivi a sottrarle il podio e poi via in piazza Fiera a giocare a pallavolo. Lì dove anche l’allenatore della nazionale maschile si stupisce: «Siete tantissimi ed è davvero bello – dice Gianlorenzo Blengini – perchè lo sport va vissuto, di qualsiasi disciplina si tratti». Margherita e Alessia si sono fatte autografare dal tecnico il loro pallone da pallavolo, già griffato da Lanza, Giannelli, Nelli e Maruotti raggiunti quest’estate nel ritiro di Cavalese. Per le due tredicenni il volley è passione e pratica: «Giochiamo da quando eravamo in terza elementare». L’una centrale, l’altra alzatrice. Calca i mondoflex delle palestre trentine anche Stefano, 14 anni, che però ieri insieme alla sorella Ilaria di 9, che pratica ginnastica artistica, era in coda per iscriversi alla prova di arrampicata: «Facciamo altri sport – raccontano – così abbiamo voluto provare qualcosa di nuovo». L’emozione di indossare le scarpette di gomma.
Insomma, l’indice di sportività che vede Trento in vetta alla classifica (seconda dopo Trieste) qui si tocca con mano: sono i numeri che si fanno concretezza, nei 223 bambini che seguiti dalle guide alpine del Trentino hanno provato a scalare le quattro pareti di arrampicata allestite in piazza cercando di apprendere i rudimenti
Due tredicenni Giochiamo da quando eravamo in terza elementare