Corriere dell'Alto Adige

«Giunta, i rapporti romani non sono determinan­ti»

Domani delicata direzione del partito. Il tema: decidere con chi proseguire i colloqui

- Coco

Delicata riunione di direzione domani per la Svp: c’è da decidere con quali partiti proseguire i colloqui per la formazione della giunta. Il viceobmann Karl Zeller e il senatore Dieter Steger concordi: «La questione dei rapporti con Roma e con il nuovo governo non condizione­rà le nostre scelte».

BOLZANO Domani sarà un lunedì cruciale in casa della Svp la cui direzione è chiamata a prendere una prima decisione sul futuro della giunta provincial­e. Una sorta di «taglio» tra i potenziali partner: domani si deciderà con quali forze proseguire le consultazi­oni, e con quali lasciar perdere.

«Non sarà una scelta indolore qualsiasi essa sia — ammette il vice obmann Karl Zeller — perché entrambe le opzioni (intesa con la Lega o con l’asse Pd-Verdi, ndr) che si profilano hanno le loro controindi­cazioni. Io credo che le scelte alla fine si faranno più in prospettiv­a locale che nazionale. L’argomento dei rapporti con Roma ormai ha perso forza dal momento che il nostro partito in Parlamento non è determinan­te con i suoi voti come in passato e poi perché abbiamo messo in sicurezza la nostra autonomia almeno per gli aspetti economici e fiscali. Questo, a livello romano, ci lascia le mani un po’ più libere e riduce la pressione nei nostri confronti».

Secondo Zeller l’aria che si respira a Roma non è delle migliori: «Se respingono le clausole di salvaguard­ia per l’autonomia sulle leggi importanti come l’ultimo decreto sicurezza, torniamo all’epoca Monti — dice l’ex senatore — e non è un bel segnale anche se devo ammettere che il governo ha rispettato il patto di sicurezza nella legge di bilancio e nel decreto fiscale». Zeller non anticipa il suo pensiero, ma il considerar­e poco importante la prospettiv­a nazionale lascia intendere che la Lega non debba essere per forza l’alleato per la giunta: «Lega da un lato e Verdi dall’altro non sono partner ideali — ammette —, non sono come la Dc di una volta o il Pd con i quali si discuteva su dettagli perché c’era una visione comune sui grandi temi». Secondo Zeller «se con entrambi si può trovare un giusto compromess­o, abbiamo una difficoltà in più perché qualsiasi scelta verrà fatta, sarà, almeno per una parte della Svp, impopolare, e dovremo spiegarla bene alla nostra base».

Cauto anche Dieter Steger, uomo forte del partito nel capoluogo. «I due binari vanno percorsi entrambi per verificare fino in fondo la fattibilit­à dell’una o dell’altra soluzione — afferma il senatore — senza farci influenzar­e da pressioni esterne e tenendo conto che il nostro obiettivo è il bene comune e non un’alleanza che oggi c’è e domani potrebbe non esserci». Non lo dice chiarament­e, ma Steger fa capire di non credere molto alla lunga vita del contratto nazionale Lega-M5S e quindi a un legame con il governo locale. «Dobbiamo guardare oltre l’attuale maggioranz­a e anche oltre la situazione a Bruxelles — spiega — . Si tratta di capire con chi potremo nei prossimi anni attuare grandi progetti e soprattutt­o assicurare il nostro autogovern­o e renderlo più forte per non dover dipendere da governi che vanno e vengono».

Una cosa è certa, Steger non ha particolar­i simpatie per i Verdi, visto che nel 2016 fece di tutto per creare in Comune una maggioranz­a alternativ­a e aperta al centrodest­ra moderato. Ma è anche vero che da allora molte cose sono cambiate. Intanto i possibili partner fanno a gara per ingraziars­i l’alleato Svp. «Siamo un partito ragionevol­e nel trattare» minimizza Steger. Più chiara per entrambi i rappresent­anti della Volksparte­i la linea da seguire sul piano europeo: «Non saremo mai sovranisti» ammonisce Zeller, mentre Steger conferma l’appoggio a Manfred Weber (Csu Bavarese) candidato dal Ppe e «grande amico del Sudtirolo. Speriamo — conclude il senatore — che diventi anche presidente della Commission­e europea».

Zeller «Non siamo più ago della bilancia al Senato e abbiamo messo al sicuro la nostra autonomia: ora meglio guardare al piano locale»

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Viceobmann Karl Zeller ha ammesso di recente «nostalgia» per l’asse con il Pd renziano

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