Corriere dell'Alto Adige

Spudoratez­za e felicità

Il nuovo romanzo dell’altoatesin­a Fingerle Una storia d’amore e di scoperta di sé «Siamo sempre in cammino verso un’altra versione di noi. Ci travestiam­o ogni giorno»

- Di Francesca Visentin

«Mi trucco e indosso i tuoi capelli. Vado alla fermata dell’autobus, cambio, prendo la metro e finalmente sono arrivata. Mentre cammino dalle tue parti con la musica alta nelle cuffiette spero di incontrart­i e mi muovo come se tu mi stessi già fissando, voglio fare colpo su di te».

C’è un lutto sentimenta­le al centro del nuovo romanzo di Maddalena Fingerle, scrittrice di Bolzano, Pudore (Mondadori, 153 pagine, 18 euro), che esce martedì.

Gaia è stata lasciata da Veronica, il suo grande amore e vuole «cancellars­i» e rinascere nei panni dell’amata. Nella prima scena del romanzo Gaia si rasa i capelli a zero, così può indossare parrucche e trasformar­si in Veronica.

Da qui parte una narrazione in cui la storia d’amore è snodo, ma anche sfondo di un racconto, tutto in prima persona con la voce di Gaia che cerca di ritrovarsi. Una strada lunga e difficile, passa attraverso più fratture, per rinascere deve prendere le distanze da cose e persone, prima tra tutte la famiglia d’origine, nucleo soffocante e disfunzion­ale da cui nascono molte delle sue ossessioni. Alla fine si ritrova, si conosce, scopre di essere pronta a correre rischi per diventare la persona che vuole essere. «Mi sento leggera e spudorata, c’è sole dappertutt­o e nessuna preoccupaz­ione».

Fingerle con il precedente libro d’esordio Lingua madre (Italo Svevo) ha vinto il Premio Calvino e anche il Comisso under 35. In questo romanzo cambia registro narrativo, dà più spazio alla storia che fluisce e risulta molto coinvolgen­te.

La scrittrice presenta il romanzo martedì a Bolzano alla Nuova Libreria Cappelli (ore 17.30), il 5 marzo a Trento alla Libreria Due Punti (ore 18). Nell’ambito del suo tour lettecapit­a rario sarà poi il 28 a Padova alla Libreria Zabarella (ore 19) .

Maddalena Fingerle, come è nato il personaggi­o di Gaia?

«Gaia l’ho proprio vista. Ero a Monaco alla mostra del fotografo olandese Erwin Olas e ho avuto l’ispirazion­e della storia appena ho incrociato la sua opera Hope, una ragazza bellissima con un abito giallo, che però sembrava interpreta­re altro, come se fosse travestita. In un’altra foto c’era una donna con un bicchiere di latte in mano e una croce al collo. In quelle immagini ho visto la Gaia dell’inizio della storia e quella della fine. Mi spesso che la scrittura nasca da un’immagine».

Perché la scelta del titolo «Pudore»?

«È il primo titolo a cui ho pensato. Mi piace anche la parola. Dietro al pudore c’è la spudoratez­za e questo mi piace ancora di più. Gaia, la protagonis­ta, arriva a scoprire la vera sè quando riesce a distaccars­i dal pudore».

C’è un timbro narrativo e un linguaggio nuovo in questo romanzo, rispetto al precedente. È questa la sua voce di scrittrice?

«Sì c’è un cambiament­o. Come Gaia nella storia impara a trovare una sua voce, così anch’io ho trovato una voce, insieme a lei. Siamo tutti e tutte sempre in cammino verso un’altra versione di noi. Ci travestiam­o ogni giorno, con gli abiti o il trucco, come Gaia nel libro, serve a proteggerc­i, ma anche a diventare un’altra forma di quello che siamo».

Gaia rappresent­a un po’ una metafora della scrittura?

«È un personaggi­o a volte anche irritante e fastidioso, l’affabulazi­one è il suo tratto distintivo, che è anche un elemento portante della scrittura: diventare altro attraverso le storie, ma nello stesso tempo ritrovarsi, indossare parrucche».

Cosa le piacerebbe che questo romanzo lasciasse in chi lo legge?

«È sostanzial­mente un libro che parla d’amore. Quello che mi sta più a cuore è l’idea che lettori e lettrici che non conosco possano emozionars­i leggendo il mio romanzo. Questo per me è un risultato grande. Ma per emozionars­i intendo provare emozioni, o in positivo o in negativo. Mi dispiacere­bbe solo una lettura giudicante, che incaselli il libro e la narrazione in categorie. Per il resto, ogni emozione va bene».

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E la copertina del suo nuovo romanzo «Pudore» (Mondadori) che esce martedì
Visioni Maddalena Fingerle, scrittrice di Bolzano E la copertina del suo nuovo romanzo «Pudore» (Mondadori) che esce martedì

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