L’intramontabile Tait e i sogni playoff del Südtirol «Il mio gol più importante»
Gioca sempre, corre per due e segna reti decisive
Bandiera, giocatore-immagine e uomo dai gol pesanti: nella corsa-salvezza del Südtirol, che si è rilanciata dopo quattro risultati utili consecutivi, c’è impressa la firma in calce di Fabian Tait. Una sua zuccata in pieno recupero ha portato i tre punti fondamentali contro il Lecco, al termine di una prova tutt’altro che scintillante, e quel successo ha stampato un ciclo da otto punti in quattro turni che ha portato i biancorossi di Federico Valente addirittura a un punto dalla zona playoff, in una fascia centrale di classifica particolarmente complessa. Guardare in alto a Maso Ronco è un errore che nessuno vuole fare, specie pensando ai punti fatti nelle ultime giornate dalle squadre della zona rossa: il +8 sulla retrocessione e il +6 sulla zona playout sicuramente danno ossigeno, ma tutta la squadra tiene le mani fisse sul manubrio e a guidare il gruppo c’è sempre Tait, leader e stakanovista.
Quello segnato nelle curve finali dello scontro diretto contro il Lecco è il terzo gol stagionale del capitano, i suoi sigilli sono sempre decisivi: negli altri due precedenti erano arrivati una vittoria, 1-2 ad Ascoli, e un pareggio, 1-1 al Druso contro il Brescia. «È uno dei gol più importanti della mia carriera», ha sorriso Tait dopo la rete di sabato, sempre più idolo della tifoseria biancorossa. Anche perché il trentunenne di Salorno è ormai una certezza: in questa Serie B in testa alla classifica dei minutaggi ci sono dodici portieri (sette dei quali non hanno saltato un minuto di campionato e sono a quota 2.520’, compreso il biancorosso Poluzzi), poi arrivano i giocatori di movimento con l’ex Südtirol Zaro, ora al Modena, e il difensore del Pisa Canestrelli a 2.430 minuti giocati, segue il centrale del Bari Vicari a 2.424’ e poi c’è Tait, a 2.398 minuti giocati. Il capitano biancorosso è dunque al 16° posto tra gli stakanovisti di tutta la Serie B, al quarto tra i giocatori di movimento e il primo centrocampista a livello di impiego nel campionato cadetto: ha saltato una gara per un problema fisico (Cosenza-Südtirol) ed è stato sostituito nel finale di quattro partite, tra cui quella di Reggio Emilia a causa di un duro colpo alla tibia, fortunatamente subito riassorbito visto quanto accaduto con il Lecco. Ora Tait è entrato in diffida e al prossimo cartellino giallo dovrà fermarsi ma nel delicato confronto di sabato a La Spezia ci sarà e sarà ancora più fondamentale in un reparto che sarà orfano dello squalificato Arrigoni.
Intanto il capitano veleggia anche verso il record assoluto di presenze nella storia del club: superato a inizio campionato
La corsa sulle altre
Otto punti in quattro gare e la squadra di Valente è a +6 sui playout e -1 dai playoff
Hannes Fink (suo ex compagno di squadra e attuale direttore tecnico del Südtirol), ora Tait è a 354 gare in biancorosso e ne mancano solo 14 per agganciare le 368 di Hans Rudi Brugger, terzino originario di San Leonardo in Passiria che trascinò il club dalla Serie D alla C1, giocandoci per quattordici stagioni consecutive. A Tait servirà andare oltre questa stagione (mancano dieci gare, salvo appendici), ma il peso della sua leadership nella storica avventura in Serie B del Südtirol si sta facendo sentire: esperienza, corsa, abnegazione. E di tanto in tanto gol pesanti come quelli contro il Lecco, che hanno generato quell’abbraccio globale subito dopo un 1-0 che pesa come un macigno nella corsa per la salvezza.