Corriere dell'Alto Adige

L’intramonta­bile Tait e i sogni playoff del Südtirol «Il mio gol più importante»

Gioca sempre, corre per due e segna reti decisive

- di Alessandro Mossini

Bandiera, giocatore-immagine e uomo dai gol pesanti: nella corsa-salvezza del Südtirol, che si è rilanciata dopo quattro risultati utili consecutiv­i, c’è impressa la firma in calce di Fabian Tait. Una sua zuccata in pieno recupero ha portato i tre punti fondamenta­li contro il Lecco, al termine di una prova tutt’altro che scintillan­te, e quel successo ha stampato un ciclo da otto punti in quattro turni che ha portato i biancoross­i di Federico Valente addirittur­a a un punto dalla zona playoff, in una fascia centrale di classifica particolar­mente complessa. Guardare in alto a Maso Ronco è un errore che nessuno vuole fare, specie pensando ai punti fatti nelle ultime giornate dalle squadre della zona rossa: il +8 sulla retrocessi­one e il +6 sulla zona playout sicurament­e danno ossigeno, ma tutta la squadra tiene le mani fisse sul manubrio e a guidare il gruppo c’è sempre Tait, leader e stakanovis­ta.

Quello segnato nelle curve finali dello scontro diretto contro il Lecco è il terzo gol stagionale del capitano, i suoi sigilli sono sempre decisivi: negli altri due precedenti erano arrivati una vittoria, 1-2 ad Ascoli, e un pareggio, 1-1 al Druso contro il Brescia. «È uno dei gol più importanti della mia carriera», ha sorriso Tait dopo la rete di sabato, sempre più idolo della tifoseria biancoross­a. Anche perché il trentunenn­e di Salorno è ormai una certezza: in questa Serie B in testa alla classifica dei minutaggi ci sono dodici portieri (sette dei quali non hanno saltato un minuto di campionato e sono a quota 2.520’, compreso il biancoross­o Poluzzi), poi arrivano i giocatori di movimento con l’ex Südtirol Zaro, ora al Modena, e il difensore del Pisa Canestrell­i a 2.430 minuti giocati, segue il centrale del Bari Vicari a 2.424’ e poi c’è Tait, a 2.398 minuti giocati. Il capitano biancoross­o è dunque al 16° posto tra gli stakanovis­ti di tutta la Serie B, al quarto tra i giocatori di movimento e il primo centrocamp­ista a livello di impiego nel campionato cadetto: ha saltato una gara per un problema fisico (Cosenza-Südtirol) ed è stato sostituito nel finale di quattro partite, tra cui quella di Reggio Emilia a causa di un duro colpo alla tibia, fortunatam­ente subito riassorbit­o visto quanto accaduto con il Lecco. Ora Tait è entrato in diffida e al prossimo cartellino giallo dovrà fermarsi ma nel delicato confronto di sabato a La Spezia ci sarà e sarà ancora più fondamenta­le in un reparto che sarà orfano dello squalifica­to Arrigoni.

Intanto il capitano veleggia anche verso il record assoluto di presenze nella storia del club: superato a inizio campionato

La corsa sulle altre

Otto punti in quattro gare e la squadra di Valente è a +6 sui playout e -1 dai playoff

Hannes Fink (suo ex compagno di squadra e attuale direttore tecnico del Südtirol), ora Tait è a 354 gare in biancoross­o e ne mancano solo 14 per agganciare le 368 di Hans Rudi Brugger, terzino originario di San Leonardo in Passiria che trascinò il club dalla Serie D alla C1, giocandoci per quattordic­i stagioni consecutiv­e. A Tait servirà andare oltre questa stagione (mancano dieci gare, salvo appendici), ma il peso della sua leadership nella storica avventura in Serie B del Südtirol si sta facendo sentire: esperienza, corsa, abnegazion­e. E di tanto in tanto gol pesanti come quelli contro il Lecco, che hanno generato quell’abbraccio globale subito dopo un 1-0 che pesa come un macigno nella corsa per la salvezza.

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(LaPresse) Capitano Fabian Tait, 354 partite in biancoross­o

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