Corriere dell'Alto Adige

Il lupo da conoscere

Il nuovo volume della zoologa Laura Scillitani, dedicato a bimbi e ragazzi, insegna a condivider­e l’ambiente tra uomo e animali

- Di Martina Dei Cas

Da Esopo fino ai fratelli Grimm, sono davvero molti gli autori che hanno attribuito ai lupi vizi e virtù umane o, addirittur­a, poteri soprannatu­rali di guarigione e guida.

Per imparare a convivere con questi animali però, la prima cosa da fare è spogliarli dell’aura leggendari­a, «perché non si tratta di creature fantastich­e, buone o cattive, ma sempliceme­nte di animali». Lo sostiene la zoologa Laura Scillitani, autrice del libro I lupi delle Alpi. Da sempre appassiona­ta di animali selvatici, si è occupata anche di cinghiali, stambecchi e orsi, con un occhio attento alla tutela della biodiversi­tà. L’opera, per bambini e ragazzi dagli otto anni in su, nasce dalla collaboraz­ione tra Muse, Museo delle Scienze di Trento e Editoriale Scienza, nell’ambito del progetto europeo WolfAlps Eu. A renderla più incisiva, le illustrazi­oni di Irene Penazzi. «Coesistere col lupo – spiega Scillitani – non vuol dire diventare suoi sostenitor­i, ma stare nello stesso posto in modo sostenibil­e per entrambi». Per farlo, il primo passaggio è conoscersi. Di qui, l’idea di condensare nel volume una serie di spunti per capire meglio il lupo, dal punto di vista biologico, comportame­ntale, di interazion­e con ungulati e orsi. «I lupi sono tornati sulle Alpi con un’espansione naturale, eppure è ancora molto diffusa la credenza che siano stati reintrodot­ti, come se bisognasse per forza cercare qualcuno a cui dare la colpa quando la loro presenza genera difficoltà». Vittime di una persecuzio­ne sistematic­a, completata quasi del tutto tra fine Ottocento e primo Novecento, in Italia negli anni Settanta si contavano poche centinaia di esemplari, concentrat­i sull’Appennino centro-meridional­e. Si decise allora di intervenir­e, proibendo l’uccisione e creando specifici programmi di protezione.

Alle maggiori tutele, si aggiunse lo spopolamen­to delle zone rurali. «Meno appezzamen­ti coltivati in quota hanno favorito l’espansione del bosco e il ritorno di caprioli, cervi e cinghiali, naturali prede del lupo». La maggior libertà di movimento e facilità nel procacciar­si il cibo favorirono la nascita di nuovi branchi. «I lupi sono animali sociali e vivono in gruppi composti in media da cinque individui, a volte anche dieci o più. A guidare i branchi sono le coppie riprodutti­ve, fedeli per tutta la vita l’uno all’altra, che di solito tengono con sé i cuccioli dell’anno». I lupi, attorno ai due anni di età, vanno in cerca di nuovi territori dove fondare il proprio branco. Ciò può comportare viaggi lunghi, come quello dei capostipit­i dei lupi trentini: Slavc, arrivato in Lessinia dalla Slovenia, e Giulietta, nata nelle Alpi occidental­i e poi migrata alla ricerca di un compagno. Storie di legami forti, di crescita e di avventure tra boschi e torrenti, che sapranno catturare l’attenzione dei giovani lettori e renderli consapevol­i delle sfide che comporta coesistere col lupo. Il libro propone alcuni approfondi­menti sulle predazioni di animali domestici e racconta quali sono gli accorgimen­ti adottati dai pastori per proteggere il bestiame. «Si va dal ricovero notturno alla presenza del pastore, fino a recinti elettrific­ati e i cani da guardiania. Il rischio di predazione però esisterà sempre e ogni soluzione comporta costi aggiuntivi e lavoro extra». Ma, di qui a generare il panico, attenzione. I lupi di solito evitano gli umani e, quando li fiutano, scappano. «Se incontriam­o un esemplare l’importante è non seguirlo con la macchina per fare delle riprese, né tantomeno avvicinarc­i a piedi. Piuttosto, allontania­moci lentamente senza dargli la schiena. Se abbiamo un cane, teniamolo al guinzaglio. E, ovviamente, evitiamo di dare o far trovare da mangiare al lupo, perché altrimenti potrebbe sviluppare abitudini sbagliate, di confidenza».

Se notiamo un lupo che ha comportame­nti sospetti, va segnalato alle autorità. Fondamenta­le, per il monitoragg­io della specie, è il lavoro del «folto gruppetto di entusiasti volontari» coordinati dal Muse che – approfitta­ndo della neve che conserva più a lungo le tracce – monitorano il lupo nelle diverse valli del Trentino, raccoglien­do dati utili agli studiosi.

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 ?? ?? Zoologia Laura Scillitani è l’autrice del volume «I lupi delle Alpi», dedicato a bambini e ragazzi dagli 8 anni in su
Zoologia Laura Scillitani è l’autrice del volume «I lupi delle Alpi», dedicato a bambini e ragazzi dagli 8 anni in su

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