Il progetto alternativo per portare in collina un polo museale: «Zona abbandonata»
«Il Comune ha sprecato l’occasione di difficoltà finanziaria per fare un’offerta d’acquisto per il Virgolo e realizzare, finalmente, un progetto nell’interesse della città». Matthias Cologna, consigliere comunale del Team K, bacchetta la giunta Caramaschi per la scarsa capacità di reazione a una notizia “ampiamente attesa”. Il bubbone della Signa Holding di Benko era esploso a novembre e la politica attendista del capoluogo si è protratta fino alla notizia ufficializzata giovedì: il gruppo tedesco Schoeller ha rilevato, oltre al WaltherPark, il progetto di sviluppo Viva Virgolo per la riqualificazione della collina cittadina. Il pacchetto Signa prevedeva la realizzazione di un polo museale con tanto di trasloco della mummia di Ötzi. Un piano ambizioso, affidato allo studio di architettura norvegese Snohetta, i cui rendering hanno coperto per mesi il cantiere del WaltherPark. Heinz Peter Hager, presidente di Signa Italia e braccio destro in Alto Adige del miliardario austriaco, nel 2021 lo aveva definito «il progetto che ci sta più a cuore perché avrà un impatto di riqualificazione importantissima. Andremo a creare un landmark e un’icona di qualità mondiale». Il progetto, molto contestato, prevedeva museo archeologico, museo di scienze naturali, auditorium, ristorante, bar e funivia. Tra i detrattori anche Cologna, che ha sempre chiesto di «riqualificare il Virgolo in modo economico e senza cementificare la collina». A febbraio il Team K aveva impegnato la Giunta a realizzare una stima dei costi per l’implementazione del progetto dell’architetto Stefano Novello. «C’è un progetto e ora c’è anche una stima dei costi: 35 milioni di euro, una cifra impegnativa ma su cui è possibile cominciare a ragionare», evidenzia il consigliere: «Da decenni il Virgolo versa in uno stato di abbandono».