Corriere dell'Alto Adige

«Bolzano non è un albergo»

Caramaschi: migranti da distribuir­e in tutti i Comuni

- C. S.

«Bolzano non è un hotel per immigrati e non basta che gli altri Comuni per compensare ci diano dei soldi». Sbotta ancora una volta il sindaco Renzo Caramaschi, appoggiato anche dal vicesindac­o Stephan Konder, anche se riconosce l’impegno di Merano, della val Sarentino e dell’assessora provincial­e al Sociale, Rosmarie Pamer. Intanto niente alloggi per lavoratori e persone fragili all’ex Inpdap di via Pacinotti. Il Comune non gestirà la struttura se prima non verrà sistemato il sistema antincendi­o e fatti i bagni. Lunedì partono, invece, i lavori in via Comini. Sono 95 le persone trasferite all’ex Alimarket.

È un nervo scoperto, quello dell’immigrazio­ne, per il sindaco Renzo Caramaschi. Quando viene toccato l’argomento, come il caso dell’ex Inpdap di via Pacinotti chiuso da ieri per la fine dell’emergenza freddo (un totale di 200 persone), il sindaco parte con l’invettiva contro la Provincia e contro i Comuni, «soprattutt­o della val Pusteria», ma anche «della Bassa Atesina e val d’Isarco», aggiunge il vicesindac­o Stephan Konder, che «non vogliono la distribuzi­one dei migranti. Bolzano non è un hotel per gli immigrati che gli altri Comuni non vogliono e che pensano di ripagare fondendoci delle risorse economiche per la gestione. È giusto — ripete — che la quota stabilita dallo Stato, in base al numero di abitati della Provincia, venga distribuit­a su tutto il territorio e non ricada su soli 100mila cittadini». Caramaschi, comunque, apprezza l’impegno della val Sarentino, di Merano e la collaboraz­ione dell’assessora provincial­e al Sociale Rosmarie Pamer, dopo i duri scontri nella scorsa legislatur­a, con Waltraud Deeg. Caramaschi informa poi che il Comune «non prenderà la gestione dell’ex Inpdap in via Pacinotti, se prima la Provincia non completerà i lavori. Ci vorrà circa un mese e mezzo per farei bagni (al momento nei container) e per mettere a norma l’impianto antincendi­o: sensori di fumo e scala esterna mancante». In sostanza i 70 lavoratori e le 30 persone fragili dovranno attendere per avere quegli alloggi previsti dopo la fine dell’emergenza freddo. Da lunedì, per rifaciment­o bagni e sistemazio­ni dei muri, chiusa anche la struttura di via Comini. I 95 ospiti andranno all’ex Alimarket. Caramaschi infine, informa che l’ospitalità di famiglie negli alberghi del capoluogo costa alla Provincia «circa 2 milioni l’anno».

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