Juve battuta è diventata un’abitudine

Da Domizzi a Insigne e Higuain quante gioie con i bianconeri!

E’ qui la festa (ovvio): perché la madre di tutte le partite vale un revival, un viaggio nella memoria, la ricerca del momento più feliche, che in genere è l’ultimo. E’ fatta, pure stavolta, e rileggendo negli archivi il Napoli di De Laurentiis scopre di avere un debole per la Vecchia Signora, la carissima «nemica» di sempre, quella che trascina la folla allo stadio, quella che ne ha portati pure stavolta 40mila, nell’anno in cui la tendenza è verso il basso e il San Paolo, con le sue piaghe, s’è potuto aprire ufficialmente appena mercoledì sera. Però è (era) Napoli-Juventus e non scivoleranno mai i titoli di coda: il ricordo resta (sempre) vivo e la domanda che sorge spontanea, chiaramente, è: ti ricordi?

IL TRIPLO. Dalla B all’altro giorno, è una raffica di emozioni, è un tourbillon di fotogrammi, è come scavare dentro Napoli per andare a cercare il «momento», che stavolta è racchiuso della pennellata di Insigne, nella prepotenza di Higuain, ma che sino a domenica mattina ha avuto nella tripletta di Cavani il gesto simbolico più resistente: finì 3-0, maramaldeggiando, andando a cercare di capire se nella tripletta ci fosse (persino) il gesto dello scorpione o se quel gol fosse stato di tuf-

fo e in testa.

IL CIN CIN. E’ (ri)cominciata, in campionato, tra i cadetti, nella stagione 2006-2007, quella nella quale il Napoli risaliva dall’Inferno vissuto con il Fallimento dalla C mentre la Juventus cominciava a spazzar via le mace- rie della condanna di Calciopoli: acuto di Del Piero, risposta di Bogliacino, e fu un sospiro di sollievo, perché Madame s’era portata appresso l’argenteria di famiglia ed una squadra che avrebbe ammazzato il campionato, nonostante la penalizzazione. Ma poi, sempre Reja, ecco la rivincita, appena un anno, al «debutto» per entrambe in serie A: 3-1 al San Paolo, con due calci di rigore (contestati, of course) ma realizzati da Domizzi.

LA FRASE CULT. La svolta è stata impressa, le distanze (nei faccia a faccia) diventano impercettibili, la «Vecchia Signora » scappa via varie volte (in una con Amauri, nell’altra con Chiellini) ma viene ripresa e battuta: Reja fa il bis, con il 2-1, e Mazzarri va oltre, 3-1 dopo aver temuto. Ma è cambiato il vento, in questo Terzo Millennio, e a De Laurentiis ed al suo Napoli (che ha vinto pure a Torino, dopo un quarto di secolo), rimane una sola amarezza, quella dell’anno scorso: Benitez s’è preso il primo scontro diretto (sta- gione 2013-2014) con Callejon e Mertens, ma quando viene sconfitto a gennaio per 1-3, con rete di Caceres dell’1-2 in fuorigioco, gli scappa una riflessione che fa il giro del web e lo mette a soqquadro: «Con la Juventus ci può stare». Clic: il tempo porta via pure quella vena malinconca e stavolta è 2-1, senza polemiche, né letture aggrovigliate della sfida. Dinnanzi alla Veccia Signora, il Napoli si rifà bello.

Nelle gestione di De Laurentiis tante notti di festa anche grazie a Reja Mazzarri e Benitez

Indimenticabile la tripletta segnata da Cavani, così come le magie di Hamsik e Lavezzi

Gonzalo Higuain, 27 anni, esulta dopo il gol del raddoppio segnato sabato sera alla Juve

La gioia di Domizzi, autore di una doppietta, nel 3-1 del 2007: in gol anche Gargano e Del Piero

L’esultanza di Lavezzi per il gol del 2-1 nel 2008: segnarono anche Amauri e Hamsik

Uno dei tre gol realizzati da Edinson Cavani nel 3-0 inflitto alla Juve al San Paolo nel 2011

Il gol di Hamsik nel 3-1 del 2010: in rete andarono anche Chiellini, Quagliarella e Lavezzi