Corriere dello Sport (Campania)
TURN OVER Napoli, in Europa adesso si cambia
Gabbiadini scalpita: Higuain potrebbe anche riposare A Varsavia torna Valdifiori, Chalobah verso il debutto
E all'arrivo a Castel Volturno, nel pomeriggio, il primo pensiero sarà lui. Come sta Insigne? La domenica é passata, e anche la nottata. Nessuna preoccupazione. Però un leggero fastidio. Come normale che fosse. Previsto. Fisiologico. Oggi un controllo. Eventualmente anche gli accertamenti diagnostici, ma potrebbe non essercene bisogno. La paura é stata tanta, il dolore meno. Una fitta alla testa del perone. Zona (quasi) ginocchio, il destro, quello già rotto e operato. Umano, lo spaven- to. Scientifica, la calma. Nessuna lesione, i legamenti sono a posto. E anche la tenuta. Una fasciatura e via. Era già sereno nel corridoio del San Paolo. E così anche ieri, quando se ne é stato tranquillo a casa e ha relazionato il dottor De Nicola sulle sue condizioni. Oggi un aggiornamento. Uno sguardo accurato, le impressioni reciproche (sue e del medico) e la valutazione generale. Se avrà male ancora, un salto in clinica per un esame. Se no, riposo e basta. Qualche terapia. Un massaggio per tonificare i muscoli e - obbligato, stavolta - il turnover. Insigne atteso a Catel Volturno. Si spera col sorriso. Con la felicitá che aveva sabato notte nello spogliatoio, lí a festeggiare coi compagni, tutti zuppi di sudore e orgoglio. Napoli-Juventus la vittoria più bella. La più sentita e voluta, e però - paradossalmente - anche quella da dimenticare in fretta, custodendone solo il giusto: la consapevolezza, l'autostima, il senso di forza e il buon umore. Solo il meglio, insomma.
TOUR DE FORCE. Giovedì si (ri) gioca. E poi domenica: la tensione non può calare. Una trasfertona: due partite in settantadue ore senza far ritorno a casa. Mercoledì il volo verso la Polonia, la sfida col Legia Varsavia, rientro diretto venerdì su Milano e tutti in ritiro fino a domenica sera, luci a San Siro, contro il Milan di Mihajlovic, l'avversario, lui che poteva starci sulla panchina del Napoli. Tour de force. L'ultimo prima della sosta. E allora appuntamento a oggi, dopo pranzo. Sarri il primo ad arrivare. Come sempre. A ruota, lo staff. E i giocatori: ognuno col suo umore, gli acciacchi e le speranze. Ci sarà spazio per tutti stavolta. Il turnover é una necessità. L'Europa é l'occasione giusta per gestire le energie, far rifiatare chi ha giocato di più e dare un'opportunità a chi ancora non ne ha avuta o non l'ha sfruttata. Tutto è monitorato. Di ogni giocatore si conosce il serbatoio. I gps applicati anche durante le partite hanno già scaricato i dati. La domenica é servita ad analizzarli e interpretarli, associandoli ai piani di Sarri e i certificati del medico. Quando si gioca (continuamente) ogni tre giorni, la squadra la fa la stanchezza.
NOVITA’. Si cambierá. Per forza. Coi dubbi che sono più delle certezze. Aspettando le pettorine, ecco le sensazioni. Valutazioni, minutaglie, statistiche e buon senso. Quattro-tre-tre ancora l'assetto tattico, e per- ciò Gabbiadini smania, centravanti o largo a destra, Mertens c'é, e Callejon anche. Pipita questa volta (forse) potrebbe anche restare a guardare. In panchina. Preservando carica, voglie e energie per il Milan. Per la grande notte contro Balotelli. Abbondanza in ogni reparto. In mezzo scalpita Valdifiori: può toccare di nuovo a lui; maglia e regia di un Napoli da far girare. David Lopez di fianco é una ipotesi, come tutti gli altri a caccia di una occasione. Per Chalobah sarebbe il debutto. Per El Kaddouri, quasi. Deciderá Sarri. Il turnover non lo entusiasma. Identità, anima e livello non devono mai essere intaccati. Ma Maggio é (é stato) di fatto un altro titolare. E così anche Chiriches. E pure Strinic sperava di esserlo... Bei pensieri per Sarri. Come bello é stato fin qui il suo Napoli in casa. Ora però due trasferte. E solo a quello si pensa.
Giovedì in dubbio Insigne, in attacco Mertens e Callejon Tocca a David Lopez a centrocampo
Dal primo minuto anche Chiriches e Maggio. In lizza per un posto pure El Kaddouri