Corriere dello Sport (Campania)

Hleb: Ho un rimpianto potevo giocare in serie A

«Entrai nella trattativa tra Barça e Inter per Ibrahimovi­c ma dissi di no. Battere la Roma? Solo se non si presenta»

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« Le dico io come possiamo battere la Roma». Alexander Hleb, il Totti di Borisov, è sufficient­emente scafato da creare le condizioni per il colpo del Bate. Ecco la sua strategia: « Loro non si presentano, noi vinciamo a tavolino». E ride, perché in cuor suo spera. Spera soprattutt­o di giocare, dopo l'infortunio muscolare subìto a Leverkusen nella prima giornata di Champions: « I medici mi hanno detto che sarei stato fermo venti giorni. Quindi sono fuori, giusto?». Qui strizza l'occhio, mentre un pallido sole spunta su Minsk, imbandiera­ta di rossoverde in vista delle delicate elezioni presidenzi­ali dell'11 ottobre.

Hleb ha una storia triste alle spalle. Il padre si ammalò per sempre dopo il disastro nucleare di Chernobyl, che è in territorio ucraino ma non lontano dal confine: faceva il camionista, corse ad aiutare le persone in difficoltà. Destino toccato a molte famiglie bielorusse, che ancora oggi il governo sta risarcendo con il 6% della spesa pubblica annua. Volontaria- to, raccontò all'epoca la propaganda. « Assolutame­nte no. Mica fu una sua scelta. C'era l'Unione Sovietica. Lo obbligaron­o ad andare. Una triste vicenda». Alexander è stato più fortunato. Insieme con il fratello Viacaslau (classe '83) è diventato ricco con il calcio. A 34 anni è uno dei vip del Paese e si gode la vita nella sua città.

Torniamo all'inizio, Hleb: domani gioca o no?

«Scherzi a parte, vediamo. Ho il venti per cento di possibilit­à. Manca ancora qualche ora, vorrei esserci. Sono tornato al Bate proprio per essere presente in questo tipo di partite».

Che obiettivi ha la sua squadra?

« Giocare al calcio senza paura. Noi siamo gli outsider, la qualificaz­ione non ci riguarda. Quando ho visto il sorteggio ho pensato: Mamma mia (lo dice in italiano, ndi)».

Nessuno parte battuto nel calcio...

« Ma Barcellona, Roma e Bayer Leverkusen sono più forti. Ho visto la Roma contro il Barcellona, ha giocato una partita tatticamen­te perfetta. Credo abbia le stesse possibilit­à delle altre di andare avanti, anche se a Borisov avrà qualche assenza importante. Noi cercheremo di divertirci, a testa alta. In Germania abbiamo perso 4-1 ma soprattutt­o non siamo riusciti a esprimere le nostre qualità». Per capire il peso del giocatore: quando Hleb è uscito, il risultato era di 1-1.

La nuovissima Borisov Arena vi può dare una mano.

«Sicurament­e. Troverete una bella atmosfera, uno stadio piccolo e caldo. Mi aspetto una notte piacevole grazie al supporto dei nostri tifosi. Poi nel calcio tutto è possibile. Abbiamo studiato la Roma, ci proveremo».

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Totti «E’ una leggenda Si è fatto male mi dispiace non incontrarl­o»

Lei ha vissuto una carriera invidiabil­e: campione d'Europa con il Barcellona, vicecampio­ne d'Europa con l'Arsenal.

«Sì. Nel Barcellona giocavo con Keita, nell'Arsenal con Ashley Cole. Non posso lamentarmi del mio percorso. Ho un solo rimpianto».

Il suo infortunio «In una gara così vorrei esserci Ho il venti per cento di possibilit­à»

Wenger o Guardiola «Senza dubbio sceglierei il primo Un allenatore sensaziona­le»

Quale?

«Dopo il mio anno a Barcellona stavo per firmare per l'Inter. Invece scelsi di tornare allo Stoccarda. Un errore di cui mi pento».

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Dicono si sia pentito anche di aver lasciato l'Arsenal per il Barcellona.

« No, questo è falso. Come puoi pentirti se giochi nella migliore squadra del mondo? Solo non mi piaceva stare lì. Non mi sono integrato, ero sempre incavolato e ho deciso di andare via».

Non sarà mica colpa di Guardiola.

« Non dico questo. Lui faceva il suo lavoro e le sue scelte. E' stata solo colpa mia. Non ho imparato la lingua e ho avuto qualche problema personale. E' andata così, ormai è passato».

Meglio Guardiola o Wenger?

«Wenger senza dubbio. Un allenatore sensaziona­le».

Lei ha vinto girando l'Eu-

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