Corriere dello Sport (Campania)
ECCO LA MEZZALA Gomes o Klaassen è partito lo sprint
Il Napoli stringe i tempi, ma può inserirsi anche Kramer
E’ un viaggio (lungo o breve, dipende dai punti di vista) che sta per cominciare: ma ha un percorso praticamente obbligato, perché conduce (prioritariamente) al centro del campo e della difesa, su quella dorsale da irrobustire necessariamente. La verità è trasparente, la racconta lo stesso Napoli attraverso le proprie formazioni e certe scelte (obbligate): serve un mediano-mezzala, un uomo che sappia essere alternativo ad Allan e ad Hamsik, forse più al secondo che al primo; e poi un «vecchio» stopper, il quarto della retroguardia, o anche il terzo, qualcuno che entri in competizione con Albiol, Koulbaly e Chiriches, qualcuno che garantisca ricambi.
I COSTI. La filosofia è quella di sempre: acquisti mirati, vietato comperare per il gusto di farlo, si spende con oculatezza e si ha gusto a farlo se il rinforzo è giovane ed ha costi di gestione (inizialmente) accettabili. Il mediano (anzi la mezzala) che s’è preso la scena degli ultimi tempi è Davy Klaassen (23 anni a febbraio), era un trequartista e piaceva già negli anni scorsi, si sta evolvendo e sta diventando un classico «8»: il vice-Hamsik, insomma, sarebbe lui, potrebbe esserlo, uno di corsa e di spessore, che sa aggredire lo spazio. E però c’è anche André Gomes (23 ma a luglio) e lui è un altro anzi è anche un «alto» - profilo: portoghese, piede di una sensibilità assoluta, scuole di prestigio (il Benfica) prima di approdare al Valencia, dove gioca poco. André Gomes è entrato di prepotenza nell’obiettivo del Napoli, che sa di avere individuato un giocatore di sicuro talento, capace di modificare gli assetti globali del proprio settore: però serviranno varie volontà - non solo quelle del portoghese, ma pure del Valencia - e congiunzioni astrali che incidano per facilitarne il trasferimento. La «diplomazia» internazionale si è messa al lavoro, è cominciato il piano di avvicinamento e l’ottimismo andrà consolidato tra qualche giorno, quando si avvertiranno gli effetti dei primi passi.
LE MOSSE. Ci vorrebbero una quindicina di milioni di euro, o anche un accordo spalmato nel tempo: André Gomes è quello che piace di più a Giuntoli e a Sarri, è uno di quegli uomini che possono cambiarti la consistenza complessiva dell’organico, arricchendola nella zona centrale, però non è proprio semplice da raggiungere. Altrimenti c’è anche Kramer (25 a febbraio), che è stato già vicino al Napoli e poi ha preferito restare in Germania... Altrimenti bisognerà aspettare giugno, per verificare le intenzioni della Fiorentina su Vecino (25 ma ad agosto), che di Sarri sa tutto.
IL DIFENSORE. Poi c’è da orientarsi: il quarto, al momento, può essere un empolese e pure in questo caso siamo al derby: a Sarri piacciono sia Tonelli (26 a gennaio) che Barba (23 ma nel prossimo settembre), però prima bisogna confrontarsi con la volontà della società toscana, che invece resta sulla difensiva. Il mercato è strano, spalanca opportunità che ti sembrano irraggiungibili, e Tonelli e Barba hanno qualcosa in più rispetto agli altri: intanto, e non è poco, la conoscenza dei movimenti del settore nel quale andrebbero ad inserirsi; poi, la facilità di inserimento, invece negata ad uno straniero; infine, ingaggi e prezzi accessibili.
OK, BABY. Al Napoli interessa (e mica poco) quel talento di Scampia che risponde al nome di Rolando Mandragora (19 anni nel prossimo giugno): è di proprietà del Genoa, è in prestito al Pescara, è stato seguito ripetutamente, ha convinto gli 007 di Giuntoli, è nella lista degli acquisti da tentare e poco importa che ci sia anche il Psg nella lista delle pretendenti. Mandragora, ma guarda un po,’ è un centrocampista di fisico ed anche di piede: e la carenza è proprio là, magari se ne potrà parlare per giugno. Però meglio tenerlo presente subito: sono partiti i messaggi subliminali, destinazione Genoa...
Il portoghese piace molto al ds Giuntoli e a Sarri: il Valencia chiede 15 milioni per lasciarlo partire
L’altra soluzione porta all’olandese dell’Ajax. Difficoltà per Vecino. Si studia il baby Mandragora