Corriere dello Sport (Campania)

Diarra tra l’amore OM e la tentazione Inter

- Di Andrea Ramazzotti and.ram.

Il Marsiglia fa muro e vuole tenersi stretto Lassana Diarra. La strada per arrivare al centrocamp­ista francese, il primo degli obiettivi low cost indicati da Mancini, si fa dunque in salita perché se i dirigenti di corso Vittorio Emanuele speravano di ottenere l’ex Chelsea e Real Madrid a prezzo di saldo o addirittur­a gratis, almeno per il momento saranno costretti a rivedere i loro piani. D’accordo, il mercato non è ancora iniziato (ufficialme­nte partirà il 4 gennaio) e da qui all’1 febbraio molte cose possono cambiare, ma i primi sondaggi effettuati attraverso l’entourage del giocatore hanno fatto capire al ds Ausilio che arrivare a Diarra non sarà facile.

TOCCA A LASS. Nessuno all’Inter è rimasto sorpreso né dall’atteggiame­nto di chiusura adottato dal Marsiglia né dal fatto che anche il calciatore via Twitter abbia smentito il suo addio («Il signor Marijo Knez non è e non è mai stato il mio agente. I rumors di un'eventuale partenza quest'inverno sono falsi» ha scritto Diarra). I dirigenti nerazzurri hanno sondato il terreno per capire qual è la situazione e certo non hanno intenzione di forzare adesso la situazione. Perché l’Inter ha prima di tutto bisogno di sfoltire la rosa, meglio se facendo cassa. Diarra, però, rimane un nome molto caldo perché ha le caratteris­tiche giuste per giocare davanti alla difesa nel 4-2-3-1 che Mancini ha in mente. E soprattutt­o perché a trent’anni, con l’esperienza accumulata in una carriera nella quale ha vestito maglie importante, potrebbe essere un... usato sicuro, un elemento subito pronto.

CUORE MARSIGLIA. Diarra in questo momento, però, ha preferito non alimentare le voci. Chi lo conosce lo descrive come un ragazzo molto leale che ha vissuto una stagione, la scorsa, molto travagliat­a a causa della diatriba con la Lokomotiv Mosca. L’Olympique Marsiglia l’estate passata lo ha accolto, ha scommesso su di lui facendogli firmare un contratto di 4 anni e gli ha permesso di riconquist­are la nazionale. Lassana è grato al presidente Labrune e al tecnico Michel e non vuole al momento arrivare a una rottura brusca. Anche perché a Marsiglia si è ambientato bene, sia in città che con la tifoseria. Al di là delle dichiarazi­oni pubbliche e sui social, però, il corteggiam­ento dell’Inter non lo lascia indifferen­te. Mancini è pronto a recitare il suo ruolo come ha fatto in estate, ma ogni mossa adesso è prematura. Anche perché nuove situazioni potrebbero nascere e sviluppars­i con il passare delle settimane. E l’Inter non ha smesso neppure di pensare a Pirlo.

TENTAZIONE EDER. Nella ricerca di un attaccante esterno, da registrare anche un possibile ritorno di fiamma per Eder, trattato fino all’ultimo giorno dellla sessione estiva. Ne parlerà Thohir personalme­nte nell’incontro fissato con Ferrero. SIVIGLIA PREME. Per muoversi con più tranquilli­tà ad Ausilio farebbe molto comodo avere a disposizio­ne un tesoretto dalle partenze. Fermo restando che un bel gruzzolo di milioni può arrivare solo dagli addii di Murillo, Brozovic e Icardi, la cessione a titolo definitivo di Ranocchia darebbe una bella mano, ma difficilme­nte si concretizz­erà. Il Bologna lo ha chiesto in prestito per 6 mesi, con ingaggio pagato in parte dall’Inter, e il club nerazzurro potrebbe dare il via libera solo se i rossoblù faranno un favore nell’affare Calleri. Dalla Spagna conferme sull’interesse del Siviglia, che vuole Ranocchia per sostituire l’infortunat­o Andreolli: la proposta è prestito per 6 mesi con diritto di riscatto o per 18 mesi con obbligo di riscatto.

NUOVO DROGBA. L'Inter infine segue Victor Osimhen, centravant­i classe 1998 che gioca ancora in Nigeria. Il suo idolo è Drogba e con la sua nazionale ai Mondiali Under 17 ha segnato 10 reti in 7 partite. Interessa anche al Borussia Dortmund e al Torino.

- L’affare Calleri sta assumendo i contorni del giallo. In Argentina rimangono convinti che l’attaccante finirà all’Inter, magari dopo aver indossato per 6 mesi la maglia del Bologna, ma il giocatore, dopo le dichiarazi­oni cariche di certezze degli scorsi giorni («Andrò in Europa. L’Inter è una grande squadra, uno dei quei treni che non puoi non prendere»), sta progressiv­amente aggiustand­o il tiro. A Marca, per esempio, ha spiegato: «L’interesse di tanti club europei per me è motivo d’orgoglio e vuol dire che ho fatto bene in Argentina. Devo continuare a lavorare duro per essere al livello degli attaccanti che giocano lì. I compliment­i di Mancini? Sono già felice che un allenatore famoso come lui mi conosca e, chiarament­e, le sue parole fanno piacere. La mia priorità, però, è giocare e non intendo andare in Europa per fare solo panchina. A quel punto preferirei restare altri sei mesi al Boca e giocare la Libertador­es». Questa ipotesi sembra complicata sia perché il calciatore ha già dato l’addio alla formazione di Buenos Aires (il suo cartellino è stato comprato da un fondo, lo Stellar Football, che lo appoggerà al Deportivo Maldonado) sia perché Osvaldo è destinato a tornare al Boca al di là della smentita che l’agente dell’ex nerazzurro ha fatto ieri al Diario Olé. «Con il Boca Juniors non c’è nulla di definito e la loro offerta per Osvaldo è troppo bassa. Con il Porto poi è impossibil­e rescindere. Dopo le festività natalizie Pablo tornerà in Portogallo. In Italia piace a un paio di club» ha detto Dario Decoud. Calleri, dunque, rimane in stand by e l’Inter continua a trattare l’operazione con una formula vantaggios­a per giugno quando, dopo averlo visto all’opera e valutato per 6 mesi al Bologna, lo vorrebbe portare a Milano con la formula del prestito con diritto di riscatto. I pezzi del puzzle non sono ancora a posto, ma la trattativa va avanti.

L’OM lo ha aiutato a ritrovare i Bleus Però Mancini non molla. Ranocchia: un addio difficile

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Lassana Diarra in azione (contrastat­o da Verratti) durante Psg-OM dello scorso ottobre

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