Corriere dello Sport (Campania)
LA SVOLTA ROMA, GARCIA NON DÀ TREGUA
Però l’aspetto qualificante del nuovo programma sta nella velocizzazione dell’intera l’attività, nel tentativo di incrementare il ritmo di tutto ciò che si fa in campo. Il primo passo è un lavoro specifico sulla forza esplosiva: balzi, scatti, serie di sollevamento pesi sulle presse in palestra.
Claudio Spicciariello, specialista non legato alla Roma, commenta: «Può servire, però il problema è che un lavoro simile dà risultati a media scadenza. Diciamo che le cose comincerebbero a funzionare ad aprile e sarebbe troppo tardi. In questo momento sarebbe più indicato un lavoro sulla potenza aerobica, con aumento della prestazione massima. Qualcosa che ti permette di cadere a terra sfinito un metro più avanti dell’avversario».
LA CURA. Questo si ottiene con esercizi specifici che allontanano la soglia della fatica. Garcia intende occuparsi anche di tale questione. Al momento siamo solo nella prima fase della riforma atletica progettata dall’allenatore. Per affrontare Chievo e Milan la Roma deve solo mettere a frutto il riposo natalizio e riproporsi in forma decente. In seguito disporrà di un paio di settimane in cui è in programma una partita alla volta, un avversario a cui pensare alla volta. Sarà in quel periodo che i giocatori, oltre alla gioia di giocare quasi sempre al freddo delle notturne, assaggeranno il menù completo che allenatore e preparatore stanno scrivendo per loro. Sarà poco digeribile, ma la situazione della Roma non è tale da consentire cure compassionevoli.
(m.e.) Il cambiamento di filosofia è stata la prima cosa (o la seconda, poco importa) di cui Rudi Garcia ha parlato ai giocatori una volte chiuse le vacanze di fine anno. Senza suscitare proteste e agitazioni sindacali: alla Roma sono tutti convinti che il lavoro abbia un valore e che la condizione atletica sia uno dei principali punti deboli. Perciò ben venga un supplemento di fatica, se fruttuoso e ragionato.
Non è l’impegno che manchi ai giallorossi. Lo dimostrano i dati Opta pubblicati accanto: proprio nel momento più difficile della stagione, dopo il derby vinto e in una fase che ha visto una sola vittoria e gli schiaffoni di Barcellona, alla Roma sono riusciti più contrasti di tutte le avversarie (86,44% di successo). Radja Nainggolan nell’anno solare 2015 è stato inoltre il migliore nel recupero dei palloni: 262, cinque più del palermitano Vazquez. Simbolo della grinta romanista, il belga a Capodanno ha festeggiato con Cole e Szczesny e al sito del club ha detto: «Al 2016 chiedo il ritorno di Strootman e un trofeo. Sono fiducioso».
(m.e.) Francesco Totti, d’accordo. Ma, come suggerisce Nainggolan, la chiave di volta nella ricostruzione del gioco della Roma è il recupero di Kevin Strootman. L’olandese ieri si è allenato compiutamente con il gruppo per la prima volta dalla terza operazione al ginocchio, subita all’inizio di settembre. Era già tornato a calciare il pallone e a scaldarsi durante le sedute di atletica, ma ieri ha compiuto un ulteriore passo avanti verso la piena guarigione. Gli ci vorrà un altro mese per riprendere la forma, poi nell’arco di febbraio rientrerà, si spera, tra i convocabili.
Il suddetto Totti conta di essere chiamato per la partita di mercoledì a Verona e magari di disputarne un pezzetto. Sembra a posto Vasilis Torosidis e si è rimesso all’opera Seydou Keita, il quale però per via dei 35 anni deve gestirsi con prudenza e non è pronto per disputare 90 minuti. Stop di un mese perSalih Uçan a causa di una torsione dell’alluce sinistro. Insomma, il carico di infortuni continua a essere pesante e le convalescenze mediamente lunghe. Anche di questo Garcia ha discusso con i suoi collaboratori.