Corriere dello Sport (Campania)

SI RIPARTE NAPOLI NON VEDE L’ORA Tutti al San Paolo: si va verso i 50.000 spettatori In campo il 6 gennaio: una data che porta bene...

- di Antonio Giordano NAPOLI

Ci sono le condizioni, ci sono i precedenti, ci sono insomma due indizi e sembra bastino per fare una prova: c’è Napoli-Torino il 6 gennaio, è un clima ancora festaiolo, e poi c’è la fame di chi non ha una partita in casa (di campionato) dallo scorso 12 dicembre, un digiuno che dura da circa un mese. C’è il clima ideale, seguendo il percorso di chi vive queste lunghe vigilie e le annusa, di andare ben oltre quota quarantami­la, di avvicinars­i ai cinquantam­ila, di stare magari in una terra di mezzo che significa riempire il San Paolo per i due terzi: la prevendita è cominciata, ha dato i suoi segnali incoraggia­nti, ma è soltanto l’inizio e poi manca ancora parecchio e le vacanze hanno distratto.

LE FESTE. Capodanno in famiglia, ma assieme, mischiando il passato con il futuro, vivendo sui sentimenti: festa a via Manzoni, panorama mozzafiato e mix di Napoli, perché le amicizie resistono e Paolo Cannavaro e Salvatore Aronica non si sono mai staccati. Il 31 dicembre, con Reina e con Higuain, con i Callejon e con David Lopez, con le rispettive famiglie, per brindare a quel ch’è stato e prepararsi al proprio 2016: un brindisi con affetto, sapendo che Napoli-Sassuolo è in calendario tra poco, appena il 16 gennaio, e dunque poi ci si rivedrà in campo ma con sentimento.

Però prima c’è altro: per cominciare, il Torino, incontro al quale il Napoli ci va con la scorta di entusiasmo del successo di Bergamo, con la forza di una classifica che dice secondo posto e induce la città a sognare, a crederci, come prima e più di prima.

PRECEDENTI. Le ultime volte, al San Paolo, è stato uno show: contro l’Inter, si arrivò a 54.149, primato stagionale di gran lunga battuto (i quarantano­vemila con la Fiorentina) e, all’apparenza, imbattibil­e. Invece Napoli si è spinta oltre e due settimane dopo, contro la Roma, ha fatto di più, nonostante la sconfitta del 6 dicembre a Bologna: 55.726 spettatori (compresi gli abbonati) per stabilire un nuovo tetto e lanciare una nuova sfida, che contro il Torino non è praticabil­e, per differenza di pathos generata dalla sfida stessa. Ma il Napoli avverte una bella aria, ovviamente, e chi viaggia nelle previsioni ondeggia tra i quaranta ed i cinquantam­ila, per una notte nella quale c’è da regalarsi qualcosa che valga e che resti (innanzitut­to) in classifica.

IL PASSATO. Ma i precedenti raccontano anche altro: la prima gara dell’anno nuovo porta sempre un sacco di gente al San Paolo; erano in quarantami­la con il Catania nel 2009; erano in quarantaci­nquemila con la Sampdoria nel 2010; erano in 58mila il 9 gennaio del 2011, ma quella era la Juventus. Curiosità statistica: la penultima volta che il Napoli ha giocato a Fuorigrott­a il 6 gennaio, dunque nella serata dell’Epifania, è accaduto nel 2013 e quella sera ci pensò Cavani ad abbattere la Roma con una delle sue triplette. Spettatori, nella circostanz­a, 42.091. Mentre l’ultima volta è stato nel 2014, gara indiscutib­ilmente di minor richiamo, con la Sampdoria, chiusa da una doppietta di Mertens e però festeggiat­a, come sempre accade in questo periodo, da una folla straripant­e: erano in 56.225 quella notte e questo aiuta a capire perché mai c’è ottimismo in giro. Il calcio all’inglese non spiace per niente a Napoli.

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MOSCA Un’immagine del tifo napoletano: c’è grande attesa per la ripresa del campionato

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