Corriere dello Sport (Campania)
LA STRATEGIA COSI’ IL NAPOLI RINGIOVANISCE
Via Zuniga (30) e De Guzman (28), dentro Grassi (20) l’età media si abbassa e il tesoro della società cresce
Sempre più su in classifica, provando invece ad andare ancora più giù. Niente paura, però: il valore numerico da abbassare quanto più possibile, è solo quello legato all'età media della rosa azzurra. Ovvero, come si cambia per non invecchiare. Perché poi, per un discorso che appare lampante, giocando con i giovani, facendoli crescere, valorizzandoli, alla fine c'è davvero tutto da guadagnare. E sotto tutti i punti di vista, poiché lo svecchiamento paga: anzitutto quando si vanno ad acquisire piccoli astri che già brillano di luce propria, pur avendo superato da poco la fase puberale. Ma di più quando si ha uno specifico pollice verde con cui far germogliare talentini fatti in casa.
IL PROTOTIPO. E l'esempio di casa-azzurri è sotto gli occhi di tutti: riconducibile a tal Lorenzo Insigne da Frattamaggiore, che il Napoli provvidamente riuscì ad assicurarsi per l'irrisorio esborso di millecinquecento euro. Ben spesi, no? Adesso, ancora 24enne, il suo valore si aggirerebbe intorno ai trenta milioni. Ma giusto per un pourparler, poiché difficilmente il Napoli se ne priverebbe. Con un altro paio d'anni sulla falsariga degli ultimi (e soprattutto della corrente stagione) la sua valutazione poi schizzerebbe in orbita. Ecco dunque il prototipo giusto per seguire la sempre auspicabile linea verde, naturalmente quando tutto riesce ad andare ad incastro, alla perfezione. Lasciando un po' da parte i casi-limite, quelli che si verificano una tantum, va ribadito che la tendenza sempre più accentuata, da parte della società azzurra, è quella di trattare calciatori in erba ma di prospettiva.
LA STRATEGIA. «Solo giovani per il Napoli. Anche perché quelli fra i 27 e i 28 anni hanno più difficoltà ad apprendere il dettame tattico di Sarri. Solo così il nostro calcio può andare lontano. Il bello è scovarli e poi vederli volare».
Non una ma più volte negli ultimi anni De Laurentiis s'era espresso in questi termini. Ribadendo cioè che si sarebbe perseguita una ben precisa politica di ringiovanimento. Col tecnico poi c'è piena identità d'intenti, poiché lo stesso Sarri s'è detto stimolato dall'idea di lavorare sui giovani, ritenendo che siano ancora pagine bianche su cui scrivere. Tutti d'accordo dunque: dall'acquisto in prospettiva si possono trarre anche enormi benefici, soprattutto quando si chiudono trattative oculate. Come il più delle volte sta capitando al Napoli. E non per opera e virtù dello spirito santo, ma per la perizia e lungimiranza degli uomini scelti dal presidente.
I BENEFICI. Insigne a parte, ci sono Koulibaly, Ghoulam, Hysaj, Jorginho, Gabbiadini, Chalobah, ma anche Luperto, e ora Grassi. Tutti approdati poco più che ventenni (o anche meno), nessuno arriva ai 25 e va da sé che abbiano ancora tanto da migliorare. Talenti puri in continua evoluzione: il sorprendente Hysaj (andato oltre le più rosee previsioni), ma gli stessi Gabbiadini e Jorginho ad esempio, stanno contribuendo a portare il Napoli sempre più in alto. Oltre ad aver abbassato l'età media. Come si cambia, perciò, continuando a puntare con estrema convinzione su di una linea verde da far lievitare assieme alle ambizioni della società. Manovra tuttora in pieno svolgimento, peraltro già rivelatasi efficace.
De Laurentiis vuole i giovani, convinto che per loro sia più facile apprendere le direttive di Sarri
Al presidente piace scoprire talenti lanciarli e vedere aumentare il loro valore di mercato
GIU' LA MEDIA. E se, nell'attuale finestra di mercato, si è costretti a desistere su alcuni obiettivi altisonanti ma poco praticabili (vedi i Gomes e i Kramer, con età adatta, ma non utilizzabili a breve per questioni di ambientamento), poco male. Resta la voglia di scommettere d'altro canto sui nostrani e anche piuttosto intriganti Alberto Grassi, continuando a trattare i Barba, opzionando altri giovani "prospettici" per l'annata che verrà. Togli perciò (per adesso) uno Zuniga e un De Guzman, metti (per ora) un Alberto Grassi e vedi che la media comincia ad andar giù (da 26,3 a 25,8). Ma più va giù, e più potrebbe tirar su.