Corriere dello Sport (Campania)

Gioca Neto, ma Buffon ingombra

Stasera sarà solo alla quarta partita stagionale, intanto Liverpool chiama

- Di Alberto Polverosi BARTOLETTI ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Neto deve fare bene i conti. Nel prossimo luglio compirà 27 anni, un tempo era l’età migliore per un portiere, l’età della maturità si diceva, poi è arrivato Buffon col suo debutto a 17 anni in Serie A e abbiamo capito che erano solo chiacchier­e tutte quelle storie sulla differenza fisica e atletica fra un portiere e un giocatore di movimento. Neto deve fare bene i conti perché nella Juve sta perdendo tempo. Stasera gioca la sua quarta partita stagionale, la terza in Coppa Italia a cui va aggiunto quella di campionato con il Frosinone. In tre gare ha preso solo un gol, in casa contro i laziali, ma i tiri in porta sono stati pochissimi e le occasioni per mostrare la sua bravura ancora meno. Oltre che al rendimento strepitoso di questa stagione del titolare, nonché capitano della Juventus e della Nazionale, l’ex portiere della Fiorentina deve fare attenzione anche alle sue parole, ai suoi obiettivi. Due giorni fa Gigi Buffon ha dichiarato quanto segue: «Se ri- uscirò a spingermi fino al Mondiale del 2018 andrò avanti, poi calerà la saracinesc­a». Quel giorno Gigi avrà 40 anni e Neto sarà già a 29. Se resta alla Juve, dovrà stare dietro a Buffon per altre due stagioni intere. In tutto faranno 3 anni con poche, pochissime occasioni. Gli conviene?

TEMPO PERSO. La Juve ha puntato su Neto per le sue qualità, ma anche perché si era svincolato a parametro zero. Nell’ultima stagione fiorentina, il portiere che aspirava a un posto nella Seleçao per le Olimpiadi (e l’ha perso) e poi magari per il Mondiale in Russia (l’ultimo di Buffon, almeno per quello che dice Gigi...) ha trascorso momenti complicati. In campionato ha saltato 8 partite perché così aveva deciso la società dopo il “no” al prolungame­nto del contratto (più una per squalifica) ed era rientrato in squadra solo dopo l’infortunio di Tatarusanu. Ha saltato un quarto di stagione, cui va aggiunta quasi tutta la prima parte di quella in corso. Non fa bene a un portiere restare così tanto tempo senza giocare, soprattutt­o se quel portiere ha ambizioni giustifica­te.

IN PRESTITO. Nella Juve decide Buffon quando riposare. Non è un privilegio, succedeva anche nel Milan di Ancelotti con Maldini: quando il capitano è di quel livello e ha quella testa l’allenatore si fida ciecamente. Un anno fa, Buffon aveva lasciato al suo vice Storari tutta la Coppa Italia, finale compresa, nessuna gara di Champions League, ma cinque di campionato, mentre la Juve dominava. Storari aveva già 38 anni, il ruolo di vice-Buffon gli andava bene anche se poi pure lui ha sentito il richiamo della porta e si è messo di nuovo in discussion­e a Cagliari. Se Neto vuole giocare e non invecchiar­e alle spalle di un fuoriclass­e deve lasciare la Juve nel prossimo mercato estivo. Magari in prestito, in Inghilterr­a (lo volevano a Liverpool, sia i Reds che l’Everton) o sempre in Italia in un club di fascia inferiore rispetto alla Juve. Intanto oggi giocherà la partita più difficile della sua prima stagione bianconera: l’Inter non attaccherà con tutte le sue forze (non lo ha mai fatto), ma la possiamo immaginare comunque più pericolosa di Torino, Lazio (zero conclusion­i insidiose in 180’ di Coppa Italia) e Frosinone. Il brasiliano punta alla Coppa Italia, persa in finale due anni fa contro il Napoli quando giocava nella Fiorentina di Montella. E’ la sua occasione, non ne avrà molte altre.

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Neto, 26 anni

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