Van Gaal: Vinco e me ne vado Rooney e Martial fanno paura, ma il Wolfsburg non trema: «Possiamo sorprenderli»
«Nel 2017 mi ritiro, l’ho promesso. Prima però il mio Manchester può conquistare Europa e Premier»
Louis Van Gaal in gran forma nel pre-partita. Del resto, se è vero che la Champions è iniziata con il piede sbagliato (sconfitta nel debutto ad Eindhoven, anche se in realtà lo United non ha giocato affatto male) è altrettanto vero che i Diavoli Rossi sono soli in vetta alla Premier. E l'olandese vuole godersi il momento. Si parla già di rinnovo e lui fa battute. «Io dovrei andare via dopo la prossima stagione, nel 2017, questa sarebbe la cosa normale - ha affermato - però siamo nel mondo del calcio. E cosa c'è di normale nel mondo del calcio? Scherzi a parte, io ho fatto una promessa a mia moglie. E non è facile rompere le promesse che faccio a mia moglie». Nonostante il primo posto, insomma, è il solitio Van Gaal. I risultati contano, certo, però spesso manca il gioco. «E dobbiamo migliorare - dichiara se vogliamo vincere la Premier League dobbiamo migliorare. Stesso discorso per la Champions. Però prima di andare via da qui vorrei arrivare in finale. L'obiettivo è quello ed è un obiettivo realistico. Arrivare fino in fondo. Perché non vincerla? Perché per vincere bisogna anche essere fortunati, non basta essere bravi». Forse si è ricordato della finale di Madrid persa contro Mourinho nell'anno del Triplete interista quando, dopo il fischio finale, Van Gaal sottolineò quanto era stato sfortunato il suo Bayern.
Oggi il Manchester LEADER. non ha alternative, un altro passo falso vorrebbe dire compromettere quasi definitivamente il cammino in Europa. Van Gaal si coccola Schweinsteiger seduto al suo fianco («è gia un leader, è per questo che l'ho voluto») e il tedesco ricambia: «E' un onore essere in questo club». Fuori causa Carrick, anche Valencia e Herrera hanno qualche fastidio. Probabile che Van Gaal non voglia rischiare con Valencia anche perché c'è un Jones da rilanciare mentre l'assetto del centrocampo sembra avere trovato la giusta quadratura. Schweinsteiger fisso - almeno nei big match con al suo fianco un settepolmoni come Schneiderlin. Velocità (Memphis Depay) e fantasia (Mata) sulle fasce, con Rooney dietro il baby-Martial. Herrera - anche quando sta bene - sembra un corpo estraneo. Van Gaal non lo vede bene davanti al pacchetto arretrato e metterlo sulla tre quarti significa rinunciare ad uno tra Rooney o Martial.
Nel DARMIAN CAMBIA FASCIA. ruolo di terzino sinistro giocherà ancora una volta Darmian, dirottato dalla destra anche per mancanza di alternative. Shaw - che aveva disputato un ottimo precampionato - a questo punto potrebbe saltare tutta la stagione, Rojo è tutt'ora infortunato, mentre Blind al momento è più utile da
centrale difensivo.
Sull'altro fronte BRASILE. Hecking, a tre punti dopo il successo di due settimane fa sul Cska Mosca, punta sulla coppia brasiliana Dante-Naldo in difesa (è ko Felipe) mentre è in dubbio Luiz Gustavo: al momento sembra diretto in panchina. Davanti l'olandesone Dost - fino a poco tempo fa in polemica con Hecking ha segnato più gol di tutti in Bundesliga nel 2015. A supportarlo Draxler centrale e il giovane Kruse e uno tra Schurrle e Guilavogui sulle fasce. «Chiaro che non sarà facile per noi - afferma Hecking - però loro sono già sotto pressione vista la sconfitta contro il PSV. Sta a noi aumentare quella pressione, andando già al massimo dal primo minuto».