Corriere dello Sport (Lazio)

«Quando a mio fratello dissi: Matteo, vacci piano»

- ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA ANSA e.pi. ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Federico Dionisi, 28 anni, primi due gol segnati in serie A: è arrivato a quota 16 con la maglia del Frosinone altre, qui è una famiglia, e non è solotanto un modo di dire, credetemi. E per questo ringrazio il direttore Giannitti, è grazie a lui che posso dire di vivere in una famiglia. Dove il presidente Stirpe parla con tutti e considera tutti alla stessa maniera: i tecnici, i giocatori, i magazzinie­ri, lo staff della società. Una gran cosa Il problema di uno diventa il problema di tutti e tutti aiutano a risolverlo. Come succede in famiglia. Nel calcio in Italia si vuole tutto, subito e in fretta. Per fortuna, lo avrete capito, qui non funziona così. Conta la crescita della squadra, non i risultati a tutti i costi. Il mister Stellone e noi giocatori abbiamo il tempo. I mugugni della città? Dispiace, io sono arrivato l’anno scorso ma qui c’è gente che li ha portati in serie A, a qualcosa di impensabil­e fino a 4 anni fa». C’è un pensiero speciale. Storie di calcio, storie di famiglia. Che i coniugi Dionisi, papà Dino e mamma Nadia, hanno tirato su a forza di sani principi. Perché due gol in serie A non devono far dimenticar­e da dove si è arrivati. Cantalice (occhio: accento sulla ì), poco meno di tremila abitanti in provincia di Rieti, è l’ombelico del mondo per Federico e per suo fratello Matteo, difensore «tutta corsa e sacrificio» classe 1985, in forza al Padova, con la quale ha conquistat­o la seconda promozione in Lega Pro della carriera. Federico gli dedica un pensiero speciale: «Nel calcio la bravura non basta, ci vuole fortuna, penso ai tanti che giocano nelle categorie inferiori. E penso a mio fratello Matteo, che ora a Padova si sta togliendo tante soddisfazi­oni. Abbiamo spesso giocato contro, anche agli inizi, nella squadra del paese, nelle sfide con gli amici. Lui sempre difensore, io sempre attaccante, era un allenament­o tutti i giorni, tutto il giorno. Una volta, avversari anche in C2, io al Celano, lui a Rovigo, io in quell’occasione esterno me lo sono ritrovato contro tutta la partita. Cosa gli ho detto? “Non mi menare”, perché lui è pure più grande di me....». La risata che arriva, nasce dal cuore....

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy