Corriere dello Sport (Lombardia)
«Poca cattiveria, persi tutti i duelli individuali»
«La realtà è che ormai regaliamo ogni volta un tempo e abbiamo permesso al Genoa di fare la partita che voleva»
- Un’altra domenica bestiale, da dimenticare. L’ad Galliani ha rischiato per l’ennesima volta, in quasi trent’anni di Milan, le coronarie quando Kucka ha sbagliato clamorosamente il gol del possibile pareggio. Il vice-presidente vicario ha trascorso, piuttosto perplesso, l’intero intervallo al suo posto a Marassi, in attesa di una riscossa che non c’è stata nella ripresa dove il Milan partiva già con l’handicap dell’uomo in meno. A fine gara è andato via subito, non si è soffermato più di una manciata di minuti negli spogliatoi. Ma c’è da credere che la lunga settimana di passione che precede la super-sfida di domenica a San Siro contro il Napoli non trascorrerà immune da incontri, summit e presidi a Milanello da parte dell’ad rossonero. MIHAJLOVIC. Come è suo solito fare il tecnico milanista non si è sottratto a una severa critica alla sua squadra quando le cose non vanno bene. Quella contro il Genoa è stata la terza sconfitta in questo campionato su 6 partite e il gol siglato da Dzemaili è il nono subito. I numeri e le cifre sono impietose. Come del resto è stato poco gradevole il gioco visto in campo ieri a Marassi. Mihajlovic, però, si è voluto soffermare soprattutto sull’aspetto caratteriale di una partita che i suoi giocatori hanno gestito, per lunghi tratti, nel peggiore dei modi. «Abbiamo perso tutti i duelli individuali, ci è mancata la cattiveria per affrontare questo tipo di partite - ha detto l’ex-Doria - Non abbiamo affrontato bene il primo tempo e il Genoa ha fatto la partita che voleva. Nel secon- do con un uomo in meno ci abbiamo messo la cattiveria giusta, proprio quella che invece è mancata nella prima frazione».
REGALI. Il Milan continua a sbagliare l’approccio alle par- tite. Eccezion fatta quella di martedì scorso a Udine dove, dopo un prepotente 3-0 confezionato già nei 45' iniziali, i rossoneri hanno però rischiato di gettare la vittoria al vento con un secondo tempo molto negativo. Quindi Mihajlovic ha ammesso che «la realtà è che ormai rega-
Sinisa Mihajlovic accigliato per una prestazione tutt’altro che esaltante del Milan liamo un tempo a partita e invece dobbiamo riuscire a trovare la continuità giusta».
Nello spogliatoio rossonero si è discusso molto sulla legittimità della prima ammonizione a Romagnoli (fallo da dietro su Pavoletti) ma il tecnico milanista ha deciso ancora una volta di non trasgredire una sua regola molto precisa. «Io non commento mai l'arbitro. Lui fa su il suo lavoro e poi è innegabile che se avessimo giocato il primo tempo come abbiamo fatto nel secondo avremmo vinto - ha ribadito - Il Genoa ha fatto la partita che voleva, da parte nostra è mancata la cattiveria. Abbiamo corso e lottato ma senza la stessa cattiveria degli avversari. E poi sono dell'idea che se avessimo fatto bene sotto questo punto di vista alla fine non avremmo perso tutti quei duelli individuali». DE JONG. Espulso Romagnoli, Mihajlovic ha subito pensato bene, in pieno recupero, di sostituire De Jong con Ely. Ma, in realtà, Montolivo manifestava già alla fine del primo tempo una certa stanchezza alla terza partita consecutiva dopo un lungo periodo di inattività. Inoltre l’inserimento di Bacca è apparso tardivo. Ecco come Mihajlovic ha giustificato le sue scelte. «De Jong centrale difensivo? Non lo avevo mai provato in quella posizione e se io non provo in settimana una soluzione non improvviso - ha detto - Un allenatore deve usare la logica. Bacca? L'ho inserito solo nel finale perché la squadra in dieci stava bene in campo e creava occasioni. Non è vero che se giochi con 3 punte sei più offensivo, infatti forse abbiamo creato di più con 2».
«Bacca? Serve usare la logica: non è vero che se giochi con tre punte sei più offensivo»