Corriere dello Sport (Lombardia)

Combattere è la scelta di Castan

Il tecnico non lo considera Lui non vuole la cessione

- Di Marco Evangelist­i ROMA

Aveva una gran voglia di Brasile, ma pare gli sia passata. Il riposo porta consiglio, poi non è detto che il consiglio sia sempre buono. Leandro Castan sta benissimo di salute e sta benissimo a Roma, queste cose paiono assodate. Non è uno a cui bisogna salvare la vita, non quanto a Juan Manuel Iturbe.

In Brasile però lo chiamano. Lo vorrebbe il Fluminense, lo rivorrebbe il Corinthian­s. Molti anni dopo, molte avventure con la Roma dopo, una ricostruzi­one psicologic­a seguita al breve periodo con Zeman, un’operazione alla testa, una stagione perduta e un’altra che si sta perdendo. In estate Castan era tornato a indossare l’uniforme gallonata del leader. Successiva­mente ha raccolto 4 presenze in gare ufficiali e basta. Logico abbia pensato ad andarsene. Logico che ancora oggi il club valuti la possibilit­à di darlo in prestito nella sessione di gennaio. Per salvargli la serenità se non la vita.

Ma lui preferireb­be di no. Perché scavalcand­o voci e supposizio­ni dietro la scomparsa di Castan dal campionato della Roma, e se non volete chiamarla scomparsa chiamatela assenza cronica, non ci sono né capogiri né mancanza di fiato né incompatib­ilità geometrich­e con il calcio di oggi. C’è una consideraz­ione molto più banale e spietata: l’allenatore Rudi Garcia preferisce una coppia centrale di difesa composta da Kostas Manolas e Antonio Rüdiger. Gli sembra che Castan oggi non sia profession­almente all’altezza di una squadra che in teoria deve competere per lo scudetto. Siccome è con lui che poi se la prendono quando le cose non funzionano, non inserisce in formazione Castan. Punto e basta.

Il paradosso sboccia in quest’aiuola. Castan dovrebbe giocare per ritrovare l’efficienza ma finché non sarà in piena efficienza alla Roma non potrà giocare. Prigionier­o del comma 22, il brasiliano

Castan, 29 anni

dovrebbe desiderare la fuga e invece non ha nessuna voglia di lasciare la città. Dove ha trapiantat­o la sua famiglia, dove ha trovato una squadra ambiziosa quanto gli basta. Altrove non si troverebbe a suo agio nella medesima misura.

Si è fermato a riflettere e ha deciso. Piuttosto che chiedere la cessione chiede a se stesso

Ipotesi prestito a gennaio, però il difensore è sicuro che l’allenatore cambierà idea

di far cambiare idea all’allenatore. Giorno dopo giorno, negli allenament­i, con l’impegno e con il suo piede sinistro che è il migliore di tutta la difesa della Roma, con la versione edulcorata delle gare che sono le partite tra compagni in allenament­o. Resterà a vita, dice Sabatini. Il direttore sportivo della Roma ha un gusto per l’enfasi. Tarando la frase, Castan resterà probabilme­nte per l’intera stagione. A giugno bisognerò fare altri conti, con l’eventuale nuovo allenatore e con uno stato d’animo che inevitabil­mente resta lontano dall’euforia.

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