Corriere dello Sport (Lombardia)

«Cifra folle se fosse vera andrebbe venduto»

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Vendere o non vendere? Questo è il dilemma di mercato. Il dibattito è aperto. Cinquanta milioni di euro per Felipe Anderson: voi cosa fareste? La domanda l’abbiamo rivolta a quattro esperti, a quattro ex giocatori biancocele­sti. Tutti hanno detto «sì, andrebbe venduto». Felice Pulici, Pino Wilson, Vincenzo D’Amico e Massimo Piscedda vivono il calcio da anni, lo hanno attraversa­to da calciatori, da dirigenti, da tecnici. Un’offerta del genere, se confermata, sarebbe irrinuncia­bile. Con cinquanta milioni si costruireb­be una Lazio da sogno, magari da scudetto. Con cinquanta milioni la vitalità del club sarebbe assicurata per anni. Il dibattito si sviluppa attraverso quattro interventi. Pulici, Wilson, D’Amico e Piscedda compongono un coro unico. ROMA - Parola a Felice Pulici. Ex campione scudettato della Lazio, ex dirigente, uomo di sport, una miniera di saggezza ed esperienza. Per 50 milioni di euro tutti sono vendibili, anche Felipe Anderson. «Vendilo!», risponde al telefono senza pensarci su. E ribatte: «Sì, per quella cifra, se vera, va venduto. Mi spiace personalme­nte, ma se l’importo è realmente di 50 milioni di euro che sia fatto». Pulici poi diventa più realista del re: «Non credo a queste offerte, sono sincero. In questo momento l’amico Felipe Anderson non ha segnato 20 o 30 gol. Le voci provenient­i dall’Inghilterr­a mi sembrano follia pura, quei soldi adesso non sono proponibil­i». Oggi no, forse. Un anno fa sì: «L’anno scorso Felipe i 50 milioni li valeva, oggi come oggi il suo cartellino non ha un prezzo così alto. Anzi, cinquanta milioni anche un anno fa sarebbero stati troppi, quaranta no. Se qualcuno in estate l’avesse pagato tanto sarebbe andata fin troppo bene». Nel calcio valori e giudizi cambiano nel giro di poco tempo, sono condiziona­ti dalle prestazion­i, dai gol, dai palloni che entrano o meno in porta. Felice Pulici sa come va il mercato: «Cosa ha Felipe? Non ha nulla, ha solo bisogno di essere sostenuto. Ha bisogno di sentire la fiducia del club, una fiducia che oggi non ha». E’ pur vero che a quasi 23 anni deve darsi una mossa, non è più un ragazzino. Pulici chiude così: «Su questo non c’è ombra di dubbio, ma l’anno scorso ha fatto vedere grandi cose, non è stato un caso».

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