Corriere dello Sport (Lombardia)
L’appello del Locri: «Qualcuno ci compri»
«Vogliamo continuare dopo le minacce ma ora ci serve un sostegno concreto»
Lo Sporting Locri vuole giocare contro la Lazio. Il presidente Armeni vuole dare continuità al percorso sportivo della squadra femminile di calcio a 5 e consentire alla stessa di disputare la partita in programma per la ripresa del campionato di serie A. Perquesto,comegiàaffermato, è disposto a fare un passo indietro: «Il mio auspicio - ha dichiarato il presidente - è che le ragazze dello Sporting insieme allo staff tecnico possano scendere in campo il 10 gennaio. So benissimo che è importante reagire e non cedere alle intimidazioni, ma al momento la mia decisione è quella di chiudere, per questo ho espresso la possibilità di cedere la squadra affinché questa realtà continui a vivere».
APPELLO. La decisione di Armeni
Le giocatrici del Locri si danno la carica
ha trovato immediata risposta nella ferma volontà delle istituzioni e dell’intera comunità locrese di non cedere alle minacce, indirizzate al presidente e al vice Primerano, con un’azione forte e condivisa. Il presidente dello Sporting, però, ha ribadito
le sue intenzioni: «Non ho la serenità giusta per proseguire le attività della società perché quanto accaduto ha turbato la mia vita personale. Si tratta di una decisione condivisa da tutti i componenti della società dell’Asd Sporting Locri, disposta ad incontrarsi con le istituzioni e gli organi che si sono proposti a rilevare il gruppo a costo zero e senza alcun debito». Anche Sara Borrello, vice-capitano, originaria di Taverna in provincia di Catanzaro, si è unita all’appello dei vertici societari: «Siamo pronte io e le mie compagne a scendere in campo il prossimo 10 gennaio. Abbiamo bisogno però di un sostegno concreto che vada oltre la semplice solidarietà. E’ necessario che qualcuno rilevi la società e ci porti a concludere il campionato».
SOLIDARIETA’. Indignazione e solidarietà sono state espresse da tutto il mondo dello sport, della politica e della società civile. Un sostegno riaffermato anche dal presidente della Sampdoria Massimo Ferrero: «Dobbiamo intervenire affinché le ragazze di Locri possano continuare a svolgere le loro attività agonistiche. Per questo faccio appello alla sensibilità di tutti i presidenti di Serie A e della Lega Calcio. Io e la mia Sampdoria ci siamo, ma vorrei che tutta la Serie A rispondesse compatta a quest’appello: la paura non può vincere contro lo sport».
PAURE. Intanto, la Procura della FIGC ha aperto un fascicolo sul caso. Hanno innescano polemiche le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Lazio Valerio Piersigilli: «Domenica 10 gennaio - le parole di Piersigilli - dobbiamo giocare con lo Sporting Locri, ma pur esprimendo la nostra solidarietà allo Sporting Locri, abbiamo paura ad andare lì. Ho la responsabilità di tutelare 30 persone fra giocatrici, staff tecnico e dirigenza, per non parlare dei nostri tifosi. Non è piacevole praticare uno sport, una passione, con un ambiente ed un clima del genere». La possibile soluzione per Piersigilli è una: «Fermiamoilcampionato.Forse, in questo modo, si potrebbe provocare il giusto rumore». La risposta di Armeni non si è fatta attendere: «Queste parole offendono una città civile come Locri. Non capisco il senso di tali affermazioni che mortificano non solo la società, ma l’intera comunità locrese». Il CSI ha lanciato la proposta di un flashmob sportivo per il giorno della Befana. Nella piazza di Locri messa a disposizione dal sindaco Giovanni Calabrese, ci saranno campetti improvvisati e la partecipazione di giovani provenienti dalle società sportive di tutta Italia.
La Lazio, prossima avversaria: «Abbiamo paura» La risposta: «Così offendete una città»