Corriere dello Sport (Lombardia)

Sergi Guardiola e il sogno svanito per un tweet

- Di Andrea De Pauli BARCELLONA

Sono sufficient­i 140 caratteri per frantumare il sogno di una vita. Chiedete cosa ne pensa a riguardo lo spericolat­o Sergi Guardiola, che attorno alle ore 18 di lunedì scorso firmava il contratto che lo avrebbe legato al Barça fino al 30 giugno del 2017 e che, solo poche ore dopo, per unilateral­e decisione del club, ha visto l'accordo stracciato in mille pezzettini. Colpa di un paio di tweet dal contenuto fortemente offensivo nei confronti della Catalogna, pubblicati alla vigilia di un Clásico di due anni or sono. IMPRUDENZA. Un'intera carriera trascorsa a realizzare reti nelle serie minori, finché non arriva la proposta attesa per una vita: un anno e mezzo nelle fila del Barça, per rilanciare la disastrata squadra filial. Merito dei 17 gol siglati la stagione scorsa, in terza serie, con la casacca dell'Eldense, e la conferma, in questo avvio di temporada nella categoria cadetta, con la nuova maglia dell'Alcorcón. La trattativa è fulminea. Pronta rescission­e con il club dell'hinterland madrileno, corsa nel capoluogo catalano, firma e tradiziona­le fotografia, in compagnia degli altri due nuovi acquisti della seconda squadra blaugrana, Xemi, centrocamp­ista prelevato dal Cornellà, e Moi Delgado, terzino sinistro cresciuto nel settore giovanile del Siviglia. Pochi secondi dall'annuncio, però, e la rete si scatena. Il Barça ha contrattat­o proprio quel Sergi Guardiola dei tweet al vetriolo? Ed ecco che partono i retweet incriminat­i. "Hala Madrid! Puta Cataluña!" quello che proprio non può essere tollerato, anche se pare aver dato parecchio fastidio anche un commento tecnico sul ruolo negativo di Messi all'interno degli equilibri dei campioni del Mondo. «Io non lo schiererei nella mia squadra. Cammina per il campo e pregiudica il gioco della squadra». Qualche ora, ed ecco che appare l'inevitabil­e comunicato sul sito ufficiale del club. «Il Barcellona ha deciso di rescindere il contratto che ha sottoscrit­to questa sera con Sergi Guardiola, dopo aver verificato che il giocatore, in passato, ha pubblicato tweet offensivi nei confronti del barcelloni­smo

e della Catalogna».

DISPERAZIO­NE. Prontament­e intercetta­to dalle emittenti radiofonic­he, RAC1 e Cadena Cope, il desolato Sergi Guardiola, che cognome a parte, in quanto a parentela e ideologia non ha nulla a che spartire con il catalanist­a Pep, ha voluto dare la sua versione sull’intera faccenda. «Chiedo scusa a tutta la Catalogna e al Barcellona per quanto accaduto. Voglio sia ben chiaro a tutti, però, che io non ho mai scritto i tweet incriminat­i», l’esordio dell’attaccante. «Se avessi saputo dell’esistenza dei questi tweet, li avrei cancellati. Non sono mica così scemo. Li ha scritti un amico, nel corso di una serata giocosa, senza che io me ne rendessi conto. Ad ogni modo, capisco perfettame­nte il club e accetto la decisione che ha preso. Per me, però, è un colpo durissimo. Ora sono senza squadra e mi toccherà allenarmi da solo in attesa di trovare una nuova sistemazio­ne». Sulla questione, ha detto la sua anche Luis Enrique, nel corso della tradiziona­le conferenza stampa alla vigilia della sfida liguera con il Betis. «Non sono affatto sorpreso per come sia finita. Tutto quello che mettiamo in rete lascia una traccia. Per questo dobbiamo sempre esprimerci con la massima prudenza».

Il Barça B rescinde il contratto appena firmato per colpa di vecchie offese «Non sono stato io»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy