Corriere dello Sport (Lombardia)

“Fuorigioco”, 2013-2015 nel mirino

- Ant. gio.

NAPOLI - E’ finita, anzi no: perché pure in «fuorigioco» si può continuare ad indagare, per capire cosa si nasconda, e se si nasconda qualcosa, dietro quell’abitudine ritenuta assai strana («prestazion­i soggettiva­mente inesistent­i») del calcio. Procura di Napoli, l’alba d’un altro giorno di una inchiesta formalment­e - ufficialme­nte - chiusa e però comunque ancora ben aperta, perché pure ieri sono stati ascoltati una decina di giocatori (come persone informate dei fatti), perché si cercano risposte - sembra - pure sulle stagioni che vanno dal 2013 al 2015, perché restano zone d’ombra e ci sono altre luci di cui servirsi. NOVITÀ. Dunque, «Fuorigioco» ma sino ad un certo punto: ci sono i contratti e c’è quella tendenza del calcio nella quale i magistrati vogliono infilarsi ulteriorme­nte, per avere ulteriori certezze e dissipare eventualme­nte qualche dubbio. Intanto, è il momento degli avvocati e Niccolò Ghedini è apparso in Procura; altri ne arriverann­o, ovviamente, per passare dal Riesame e chiedere che siano sbloccati quei dodici milioni di euro ritenuti materia d’evasione. «Fuorigioco», insomma, s’è fermata, ma fino ad un certo punto: adesso si procederà con le eventuali richieste di rinvio a giudizio, senza perdere di vista ciò che accade (o e successo) dopo il periodo a cui il lavoro degli inquirenti s’è riferito (quello che andava dal 2009 al 2013) e che i pm (Vincenzo Ranieri, Danilo De Simone e Stefano Capuano) titolari del fascicolo hanno racchiuso in due faldoni, per complessiv­e 265 pagine. Però verrà anche il momento dell’archiviazi­one per chi - come Della Valle, Calaiò, Immobile, Jankulovsk­i, Foggia, Molinaro e Paro non figura più nell’elenco originale dei destinatar­i del decreto. Loro sì che ora sono «fuorigioco».

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