Corriere dello Sport (Nazionale)

«Gli sponsor faranno ricca Roma 2024»

«Il budget della candidatur­a salirà fino a 25 milioni Condivider­emo tutte le scelte con gli ambientali­sti»

- ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA ANSA

Giovanni Malagò, 56 anni

- Capitol Hill è un'isola felice rispetto al Campidogli­o. Il sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti, è accolto da leader manco fosse Obama. Mentre Marino alza le barricate nella Città Eterna che inizia qui, da Washington, la lunga corsa per riportare l'Olimpiade nella Capitale. Così a rappresent­are Roma 2024, alla 20ª Assemblea dei comitati olimpici nazionali (206 per 1200 delegati), nella prima uscita ufficiale è compito di Luca Montezemol­o e Giovanni Malagò impostare le prime strategie per far fronte alle forti lobby già messe in campo da Parigi, Amburgo, Budapest e soprattutt­o Los Angeles. Mentre il premier Renzi sarà nuovamente a Losanna da Bach a febbraio. Presidente Malagò non teme che Roma 2024 possa essere penalizzat­a dal caos in Campidogli­o? «Non è bello quello che sta accadendo nella Capitale, ma ci sono punti positivi nella nostra candidatur­a: l'Olimpiade oggi rappresent­a l'unica e vera possibilit­à per uscire dalla palude da cui la politica sembra essere stata inghiottit­a. Con i Giochi la città può risorgere e paradossal­mente il loro valore è maggiore se assegnati a un Paese che cerca di risorgere». Qui l'attivismo del sindaco di Los Angeles contrasta con l'assenza del Campidogli­o, circostanz­a sottolinea­ta da alcuni membri Cio. «Al momento non è rilevante. Con l'arrivo di un commissari­o a Roma, la candidatur­a ne trarrà vantaggio perché nei prossimi mesi andranno delineati i contorni del progetto con decisioni rapide». Amburgo ha indetto un referendum tra i cittadini il 30 novembre, ma il risultato è incerto, causa lo scandalo di voti comprati per i Mondiali di calcio 2006. E Roma? «Il nostro regolament­o non prevede il referendum. Ma ci stiamo muovendo con scuole, associazio­ni e istituzion­i per far capire il valore di un'Olimpiade: non vogliamo calare dall'alto una candidatur­a che deve coinvolger­e tutti». A proposito di impianti, è vero che lo stadio Olimpico sarebbe pronto a ospitare l'Olimpiade già oggi? «Con gli impianti siamo messi bene. Per l'Olimpico sono previste già modifiche con interventi in vista degli Europei di calcio 2020 e i probabili Europei 2022 di atletica». Con il villaggio a Tor Vergata, sembra delineato il quadro dei siti gara. «I poli principali saranno tre: Tor Vergata dove sorgerà il Velodromo, Foro Italico e Fiera di Roma. Se nascerà la stadio della Roma, sarà per il baseball». E poi? «Il polo remiero nel bacino artificial­e tra la Magliana e la Fiera. Al laghetto dell'Eur, che nel 2016 vedrà ultimato l'acquario bloccato da anni, ospiterà il triathlon. Il centro stampa invece sorgerà a Saxa Rubra, accanto alla Rai». Cosa ne pensano gli ambientali­sti? «Siamo in continuo contatto con loro: non azzarderem­o proposte definitive senza averle prima condivise con loro». La candidatur­a di Roma è nata sfruttando le sinergie con il Coni, mentre Los Angeles, Parigi, Amburgo e Budapest godono di finanziame­nti pubblici e privati per i loro progetti. Con un budget di 10 milioni non crede che Roma debba già rincorrere le avversarie in quanto a risorse? «Non arriveremo ai 60 e passa milioni degli altri, ma grazie alle sinergie messe in atto con i nostri sponsor istituzion­ali, come Armani, Fiat, Unipol e BNP Paribas, che è già dentro con 600.000 euro, credo di poter affermare che arriveremo a una dote di 25 milioni grazie anche a un preciso impegno del Governo per integrare i finanziame­nti». Qui a Washington si vede già una intensa attività lobbistica, soprattutt­o da parte di Los Angeles. «Questa è un'occasione importante, perché è il primo appuntamen­to istituzion­ale voluto dal Cio. Vogliamo conoscere e farci conoscere. Noto che in tanti ci consideran­o una candidatur­a forte. Tanto rispetto e curiosità anche per il ruolo di Montezemol­o». A giugno Ottavio Cinquanta lascerà la presidenza della Federghiac­cio Mondiale (Isu) e l'Italia resterà solo con due membri, Carraro e Pescante. A che punto è la sua ambizione di entrare nel Cio? «Non prendo in consideraz­ione la nomina in quota comitati olimpici nazionali, perché non voglio compromett­ere Roma 2024. A Rio 2016 saranno eletti cinque nuovi membri in quota atleti e noi puntiamo su Alessandra Sensini. Con lei Roma sarà più forte. Dopo il 2018 vedremo...». A Roma 2024 manca un campione d’immagine da spendere a livello internazio­nale? «Vogliamo giocare la carta Fiona May, per quello che ha fatto nell’atletica in pedana e per ciò che rappresent­a oggi la sua storia. Sarà un elemento importante nella nostra strategia».

Giovanni Malagò, 56 anni, e Luca di Montezemol­o, 68

«No ai referendum ma sensibiliz­ziamo i cittadini attraverso scuole, istituzion­i e associazio­ni» «Tre poli per i siti di gara: Tor Vergata Foro Italico e Fiera Punteremo su Sensini e May» «Qui a Washington ci consideran­o forti Rispetto e curiosità per il ruolo di Montezemol­o»

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy