Corriere dello Sport (Nazionale)

A Valencia i fan iberici di Rossi tingeranno di giallo la tribuna riservata ai tifosi di Marc

- Di Enrico Marini

La Spagna si spacca, o almeno non appare più così unita come domenica dopo l'incidente Rossi-Marquez. La maggioranz­a del popolo iberico sta con Marc, bambino prodigio con la faccia da simpatica canaglia, campione in carica che mal digerisce le sconfitte. Però appunto c'è un'altra Spagna, quella dei tanti tifosi di Rossi che difendono Vale dagli attacchi dei connaziona­li. Un popolo unito più che mai che parafrasan­do gli Inti-Illimani, su Facebook grida: «Rossistas unidos jamás serán vencidos».

Tra di loro una ragazza con una gamba ingessata, che nel fan club "Yo soy Rossista", dice: «Se devo andare a Valencia con le stampelle ci si va, forza Vale». Mentre sui media, le uniche voci fuori dal coro proMarquez, sono il giornalist­a Nico Abad e l'ex-pilota Fonsi Nieto che contattato al telefono tuona: «Marquez si è dimenticat­o della gara, non gli importava, il suo unico obiettivo era frenare Valentino». PECORE NERE. Così vengono visti Abad e Nieto, tacciati di spirito antipatrio­ttico e insultati via Facebook e Twitter. Il giornalist­a di Cuatro, Abad, non ha usato giri di parole: «Il paddock è pieno di piloti ed ex-piloti e tutti dicono che Rossi ci ha impiegato troppo a buttar fuori un Marquez che gli stava rompendo le scatole».

Ancora più coraggioso sarebbe comunque sbagliato, ma lo potrei capire. Così no, non so cosa sia passato per la testa di Marquez, è così grande il suo odio nei confronti di Valentino da fargli dimenticar­e di poter vincere la corsa».

Dopo tante gare in 125, 250 e Superbike, Nieto ha le idee chiare: «In Malesia il campionato è stato falsato e tutto il paddock è arrabbiati­ssimo con Marquez, il 99 per cento dei piloti sta con Valentino - e aggiunge - anche se parte ultimo a Valencia, Rossi può vincere il Mondiale senza aiuti,

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